Anatomia del biker
La MTB è un'attività fisica completa: tutte le parti del corpo vengono impiegate nella salita e, ancor di più, in discesa. Proprio di quest' ultima ci occupiamo in questo articolo dove cerchiamo di capire quali sono le parti anatomiche più rilevanti ai fini di una buona condotta di guida.
Partiamo da una constatazione basilare: nella MTB la proporzione tra il peso del biker e quello del mezzo è nettamente a favore del primo. Ne consegue che i movimenti del corpo sono direttamente coinvolti nel controllo della guida. Con questa tabella vediamo, dal punto vista anatomico, quali sono le sezioni fondamentali (in rosso) quelle molto importanti (arancione) e quelle relativamente importanti (giallo).
Iniziamo dagli occhi: nelle discese non si va a fortuna ma si deve costantemente impostare una traiettoria e seguirla. Se i vostri occhi non disegnano una traiettoria mentre scendete siete in mano alla dea bendata, e probabilmente nelle mani di un infermiere poco dopo. Inoltre dall' impostazione dello sguardo dipende tutta la postura: quindi sguardo predatorio che punta dritto sulla miglior traiettoria.
Nella MTB non conta la forza ma la capacità di stare in equilibrio sul proprio baricentro. Quest'ultimo è dato dalla parte lombare, addominale, dorsale e dalle anche core. Dall'elasticità che diamo a questa parte del corpo dipende la fluidità della guida.
Le ginocchia sono fondamentali per l'impostazione della curva: l'angolazione che diamo al ginocchio deve essere in linea perfetta con la traiettoria.
I maestri di guida enduro tramandano un detto: "Piedi pesanti e mani leggere". I piedi devono essere ben puntati sui pedali, leggermente inclinati verso il basso come le staffe nell' equitazione. Le mani invece sono uno strumento di rifinitura derivante dall' impostazione generale del corpo.
Petto e torace: abbiamo già visto nell' articolo sulla posizione base quanto sia importante caricare il peso sulla ruota anteriore, e questo dipende dal nostro intuito nell' inclinare nel modo giusto la cassa toracica. Quando serve aggressività lo spingiamo in avanti, quando siamo in fase di uscita lo riportiamo indietro.
Concludiamo con i gomiti per i quali vale lo stesso discorso delle ginocchia ma in modo relativamente meno determinante. E' importante però avere gomiti larghi tipo "pogo" per avere un baricentro più fluido e maggiore elasticità di movimento.
scritto da Raffaele Ganzerli, vai a Profilo Autore
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