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Sulla vetta di Cima Tignalga (BS) in mtb

Un itinerario non molto conosciuto pur svolgendosi in un blasonato contesto come quello di Tignale e le sue famose discese flow che avevamo già scoperto in un precedente itinerario.
Scenari e tipologia di percorso sono in questo caso diametralmente opposti: fondo decisamente smosso soprattutto in discesa, ed una salita cicloalpinistica nella seconda metà.





Non è un itinerario per tutti i gusti, bisogna dirlo: presenza di tratti esposti, terreno ballerino, una serie continua di tornanti resi difficoltosi non tanto per l'angolatura quanto dalle pietre smosse che trasformano le traiettorie in un rebus. Tuttavia lo scenario è favoloso e la discesa risulta nel complesso avventurosa e divertente se affrontata con spirito di adattamento.




Partenza dal comune sparso di Tignale in zona Gardola tra lo stadio e la chiesa. 
I primi 6,5 km di salita se ne vanno abbastanza agevolmente sul misto asfalto/cemento che conduce al Rifugio Cima Piemp da cui si gode di una vista sublime sulla parte mediana del grande lago, dirimpetto alla catena del Baldo.
Dopo una leggera discesa su sterrato, con un centinaio di metri di dislivello persi, si torna a salire prepotentemente in quota utilizzando percorsi della Grande Guerra come suggeriscono le numerose grotte artificiali che spuntano sul fianco roccioso. 
Cima Tignalga rappresenta dal punto di vista storico una risposta difensiva alla disfatta di Caporetto dell'autunno '17 quando i confini italiani cominciarono seriamente a traballare e l'ipotesi di un'offensiva austriaca sul versante gardesano iniziò a prendere spaventosamente corpo. Nulla di tutto questo si realizzo e cima Tignalga resta pertanto intonsa da ogni follia bellica. 


Tra alti e bassi e raggiungiamo faticosamente la cima (km 17) da cui si può ammirare un corollario di altre cime più o meno note al grade pubblico del Parco Alto Garda Bresciano. 







Vestizione di rito con protezioni e casco integrale vivamente consigliati ed inizio di una lunghissima spirale che ridiscende nella valle che volge ad oriente lungo il corso del torrente San Michele.
Nell'ultimo terzo di discesa, quando ormai assuefatti ai sobbalzi del fondo smosso, compare pure un bel tratto flow su cui dare fuoco alle ultime polveri. 






Discesa complessivamente divertente anche se nella parte alta occorre avere dimestichezza con la nose press e sperare che sassi e ruote non rotolino insieme. Attenzione anche alla vegetazione che talvolta sembra volersi divertire a buttarti giù.
Finale purtroppo inevitabile su asfalto, anche un tentativo di deviare su sterrato si è infranto contro il cancello di una proprietà.
   


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