Maxxis Minion DHR II: a colpo sicuro sulla posteriore

La vita di un biker è fatta di incertezze ma qualche punto fermo a cui appigliarsi si può sempre trovare. Uno di questi è indubbiamente la scelta di Maxxis DHR II al posteriore. 

E' il complementare del DHF, e già per questo non avrebbe bisogno di presentazioni ma se proprio vogliamo metterli sotto lente allora dobbiamo ammettere che tra i due il più imprescindibile è sicuramente il DHR. 

Mentre all'anteriore sono tanti i modelli opzionabili altrettanto validi, il DHR è sicuramente sul podio delle migliori posteriori di sempre. Vediamo perché.

Innanzitutto la mescola: che si tratti del 3C (ovvero triple compound ovvero tre tipi di mescola tra spalla, base e battistrada) studiato per terreni dallo scarso grip come rocce o fondo bagnato, o del più generico e durevole EXO con protezione laterale la qualità è indubbiamente migliore rispetto a quella del gemello, sia per l'usura che per le prestazioni in discesa.

Altro punto di forza la tassellatura: uno dei migliori compromessi tra grip e trazione. Vediamo il perché in questa radiografia:

Abbiamo evidenziato due sezioni congiunte di tasselli. Quella blu ha un tassello centrale con intagli verticali che garantiscono maggior affondo in trazione. In rosso abbiamo evidenziato i tasselli studiati per favorire la transizione laterale con tasselli intagliati in diagonale per aumentare l'elasticità.

La coppia di tasselli pronunciata orizzontalmente è quella che in entrambi i casi favorisce il grip e la tenuta in frenata. 
E' la gomma ideale per una guida poliedrica (anche aggressiva) e soggetta a cambi di direzione.

La gomma è tubless ready, disponibile in tutte le misure anche Plus. Durevolezza ottima, carcassa resistente alle forature e facilissima da montare. Abbinabile perfettamente ad un Magic Mary o Kenda Nevegal (forse ancor meglio che con il Maxxis Minion DHF).