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Cima Mandriolo (TN): balconata sulla Valsugana

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Un osservatorio privilegiato incastrato tra i confini di Trentino e Veneto. Cima Mandriolo non è solo una vetta sopra i 2.000m di quota, ma l'apice di una barriera montuosa (catena Cima Dodici) che domina con rocciosi precipizi la Valsugana a nord, mentre scende digradando tra prati e boschi in Val d'Assa .   L'itinerario è un All Mountain di quelli indicati ai biker più navigati: salita piuttosto lunga e faticosa con un tratto portage/spinta per mettere la bandierina sulla vetta. La discesa è nel complesso variegata e divertente: qualche tratto inaffrontabile sulle creste, poi decisamente più scorrevole e guidato. Partenza dalla frazione rurale di Lochere nell'ampio parcheggio adiacente al maneggio.  Una buona fetta di salita (8 km) è quella che arrampica con un certo ardimento sull'asfalto della SP133 del Menador , nota anche come  Kaiserjaegerweg per le sue origini storiche legate alla Grande Guerra. La Storia continua in sottofondo anche una volt

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Rovegno (GE): enduro in Alta Val Trebbia

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Quel fascino delle zone di confine a Rovegno si sente tutto. Siamo in Alta Val Trebbia in quell'angolo di provincia genovese che volge verso il nord anzichè pronunciarsi verso il mare; in queste zone ha la sua sorgente il fiume Trebbia che scorre sinuoso tra le verdissime colline piacentine decantate da Hemingway. Quasi tutto l'itinerario si svolge in terra ligure ad eccezione di un piccolo sconfinamento nel finale. Il percorso è molto duro e faticoso: un po' per colpa di una risalita e un po' per il fondo naturale che non sempre aiuta.   Le discese sono divertenti: una piacevole alternanza di tratti guidati  e passaggi tecnici su roccia che richiedono delle buone reni. Partendo dal Camping le Fontanelle si arriva in 2 km a Rovegno su cui svetta la pittoresca chiesa del XIX secolo dedicata a San Giovanni. La lingua d'asfalto arrampica per diversi chilometri toccando il paese di Pietranera e arrivando fino a Foppiano dove però deviamo a destra su mulattiera pri

Val Brembaba (BG): tour dei laghi gemelli con il "cazzutissimo" 212

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Si potrebbe definire un "giro epico" per usare un'espressione a la mode, oppure "uno di quei giri da fare almeno una volta nella vita!". Ma al di là della retorica introduttiva resta il fatto che nulla di questo itinerario può lasciare indifferenti. Il purgatorio da affrontare in salita con pendenze al limite e lunghi tratti a spinta, l'incredibile scenario delle Alpi Orobiche che da solo basterebbe a lasciare basiti ma ci aggiungiamo cinque perle d'acqua, e infine la discesa: un vortice infernale di roccia e tornanti che mette a dura prova anche i biker più scafati. Per affrontare questa specie di trilogia dantesca si parte da Branzi : una piccola località a valle coronata da imponenti cascate ed un torrente che scorre fragoroso in pieno centro.   Inizio di salita abbastanza convenzionale sulla strada provinciale per Carona che si raggiunge rapidamente. Sorvoliamo sul suo lago alimentato dal Brembo e sulla centrale idroelettrica per salire al borgo di

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