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Cima Mandriolo (TN): balconata sulla Valsugana

Un osservatorio privilegiato incastrato tra i confini di Trentino e Veneto. Cima Mandriolo non è solo una vetta sopra i 2.000m di quota, ma l'apice di una barriera montuosa (catena Cima Dodici) che domina con rocciosi precipizi la Valsugana a nord, mentre scende digradando tra prati e boschi in Val d'Assa.  



L'itinerario è un All Mountain di quelli indicati ai biker più navigati: salita piuttosto lunga e faticosa con un tratto portage/spinta per mettere la bandierina sulla vetta.
La discesa è nel complesso variegata e divertente: qualche tratto inaffrontabile sulle creste, poi decisamente più scorrevole e guidato.
Partenza dalla frazione rurale di Lochere nell'ampio parcheggio adiacente al maneggio. 
Una buona fetta di salita (8 km) è quella che arrampica con un certo ardimento sull'asfalto della SP133 del Menador, nota anche come  Kaiserjaegerweg per le sue origini storiche legate alla Grande Guerra.


La Storia continua in sottofondo anche una volta lasciato l'asfalto imboccando le strade della 100 km dei Forti che collegavano il complesso dei 7 forti dell'altopiano di Folgaria/Lavarone. Nel nostro caso seguiremo per un bel tratto la via che porterebbe al forte di Cima Vezzena






Proseguiamo in realtà dritto sul Sentiero della Pace con in prospettiva il massiccio e squadrato schieramento roccioso dell'Ortigara. Con un certo fascino alimentato dalle vicende del passato si supera il confine con il Veneto e salendo a spirale verso nord si raggiunge l'ultimo tratto ancora ciclabile... poi solo spinta e portage fino alla croce di ferro. 





Il panorama è semplicemente superbo: lo sguardo si perde tra mille attrattive tra le crine della catena montuosa che scorre parallela alla valle, lo spettacolo dei laghi che rilucono di azzurro splendore ed il profilo di Forte Vezzena che appare imperioso sullo sfondo verso ovest.







E' tempo di scendere ed affrontare una salita piuttosto eterogenea. Si torna sui propri passi in un sentiero che fatto in discesa risulta scontroso ma con passaggi anche divertenti. Più ottusa la parte delle creste dove l'andatura non prende mai piede sebbene intervallata da qualche impegnativo passaggio. Il percorso vero e proprio è quello che parte da Porta Manazzo, unico passaggio per scendere verso valle. Il sentiero 204 è pepato al punto giusto con passaggi gravity, molto guidato e tortuoso.







Si approda in Val di Sella dove ci aspetta un tratto di ricongiungimento che appare lunga in virtù della stanchezza accumulata. Una volta arrivati nel campo degli Alpini inizia l'ultima e spettacolare fase di discesa. Tecnicamente non sarebbe troppo impegnativa ma tratti franati, una certa esposizione e qualche passaggio su roccia non inducono a sottovalutarlo.
La fine della discesa è annunciata dal Bicigrill e relativa ciclabile a fianco che in 8 km abbastanza scorrevoli riporta alla partenza. 


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