Ruote grasse sul Monte Telegrafo (Garda veronese)
Che ai tempi delle campagne napoleoniche il telegrafo fosse fondamentale mezzo di comunicazione è cosa abbastanza nota. Quello che però nemmeno l' Imperatore francese poteva immaginare era l'effetto di modificare la toponomastica conferendo alla cima l'attuale nome e mandando nell'oblio il suo vecchio appellativo di Monte Maggiore, peraltro immeritato visto che lo si considerava, a torto, il più alto tra le vette del Baldo (pare che la colpa di tutto fosse da attribuire ad un errore di rilevamento).
Torniamo ai giorni nostri e scopriamo in mtb questa ambita meta escursionistica. Grazie ad una rete di mulattiere, sentieri, funivie e rifugi raggiungere la vetta è quasi diventato facile, ma si tratta pur sempre di quote sopra i 2.000 metri e non mancano tratti esposti e franosi non proprio alla portata di tutti.
L'itinerario MTB che vi proponiamo parte da Malga Ime, sulla sponda che si affaccia alla Val d'Adige per poi compiere un periplo che conduce sul lato opposto dominato da altre acque, quelle del Garda.
E' una lunga e faticosa ascesa di quasi 17 km che porterà poco sotto allo storico Rifugio Telegrafo le cui fondamenta sono state posate a fine ottocento. Solo pochi chilometri di asfalto sui tornanti che portano a Malga Valfredda poi tutto fondo naturale. Si aggira Dos dei Cavalli con il suo panorama da cartolina, poi alle Pozze di Pralongo la scalata sul fianco possente del Baldo. Intorno a quota 1500 il bosco lascia il posto alle praterie che si estendono a perdita d'occhio fino ad incontrare le nude distese rocciose delle creste.
Il Rifugio Fiori del Baldo è una buona occasione per mettere dentro qualche caloria in vista della parte più uggiosa dell'ascesa. Sebbene abbondantemente levigata rispetto agli anni passati, il fondo e le pendenze impongono un certo dazio di fatica e con la muscolare non è sempre possibile spingere in sella.
L'acme della spettacolarità si raggiunge a Passo del Camino, che coincide con il punto più alto del percorso a 2.120m slm. Lo spettacolo di roccia scavata lascia senza fiato.
Chi vuole può proseguire verso il Rifugio sul 658, la traccia devia invece sul 657 che scende a serpentina su una scarpata rocciosa. Molto divertente e tecnica la prima parte con rocce stabili e mobili (S3 S3+), segue un intermezzo più scorrevole ma sempre molto impegnativo con stretti tornanti e roccia e terreno scassato (S2 S3), il finale non è dei migliori tra scalini in legno, qualche radice di troppo ed un fondo eccessivamente smosso.
Si sbuca sulla SP8 all'altezza di Novezzina, da qui una discesa su asfalto di cui si farebbe volentieri a meno, poi deviazione a destra e con le energie residue si risalgono quei 2 km che separano da Malga Ime su asfalto.
Una possibile alternativa e quella di collegare questo itinerario alla discesa 660 che scende da Ferrara di Monte Baldo fino a Rivalta sull'Adige:
Rivoli (VR): da San Marco sul Cai 660 "spezzabraccia"
TRACCIA per abbonati e sostenitori nella cartella
Abbiamo deciso di condividere le tracce solo con chi ci sostiene.
Puoi farlo in tre modi:
1) ABBONANDOTI alla nostra pagina FACEBOOK costa meno di un caffè al mese, clicca qui:
Commenti
Posta un commento