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Monte Sparavera (BG): sulle creste del Grione

Quello al Monte Sparavera è un ritorno: fu protagonista di un precedente itinerario che coronava le sponde del lago di Endine. In questa versione restaurata siamo andati alla scoperta delle Creste del Grione: un angolo di montagna aspro ed impervio con panorami spettacolari ma che richiede una certa tempra.


Non è un giro per tutti i gusti come lascia intendere questa premessa. D'altronde le creste, per definizione, non sono mai troppo accoglienti per chi le affronta sulle ruote. Ma alla fine facendo un bilancio fatica/emozioni si può dire che almeno per una volta valga la pena affrontarle.
Partenza da Sovere: si esce subito dal traffico per imboccare strade secondarie in saliscendi prevalentemente su fondo naturale. Superata la frazione di Fanovo inizia un tratto purgatorio che richiede diversi metri a piedi per un fondo e delle pendenze di cui non si riesce ad avere ragione con la sola forza muscolare.
La sofferenza termina comunque in tempi ragionevoli quando si incontra l'asfalto della Via Cadorna che porta alla Forcella di Ranzanico. Salita comunque impegnativa ed in pieno sole. Arrivati al passo è consigliabile scendere qualche metro ed affrontare la mulattiera anzichè il sentiero che taglia: infatti questo oltre ad essere poco ciclabile è anche frequentato da pedoni.
In un alternarsi di sterrato e cemento si arriva a ridosso della luccicante valle del Lago di Endine. Per conquistare la cima dello Sparavera serve un ulteriore colpo di reni con pendenze significative che comportano anche tratti a piedi. La piccola croce di marmo segna la fine dell'ascesa ed un meritato riposo nello spaziare con la vista verso il Lago di Iseo di cui spunta la propaggine settentrionale ed il maestoso Monte Guglielmo a fare da contorno.










L'inizio della discesa è un blando sterrato, si passa davanti al monumento "ali di Cadorna" dedicato all'omonimo generale (Raffaele Cadorna) che venne qui paracadutato per coordinare le operazioni dei partigiani.



La svolta arriva in prossimità del bivio per monte Grione che sorge sulla destra: c'è ancora un po' da inerpicare perchè il sentiero inizia subito dopo una casa colonica. Inizio scoppiettante con passaggi al fulmicotone ma le aspettative vengono spezzate da continue risalite. Questa andatura a singhiozzo caratterizzerà tutta la percorrenza di questo tratto sul crinale. 




Animata da favolosi passaggi gravity con vista lago la discesa sfocia in un verde campo. Da qui un rapido ricongiungimento su mulattiera cementanta e sterrata scassata.






La discesa che ci aspetta per concludere il giro è la Teuda: da imboccare attraversando un prato. Vorticosa, con passaggi strettissimi, a volte anche troppo, nel complesso risulta molto fisica, guidata e con passaggi su roccia da non sottovalutare. Prima parte a mezza costa leggermente esposta, poi si gira nel fitto bosco. 
La fine del sentiero coincide con le prime case appena fuori Sovere dove tutto è iniziato.  
  
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