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Le regine dell'enduro dei Monti Pisani: Calcifer, McLeod ed Alpha Man

Un arcipelago montuoso nella piatta provincia di Pisa: così potremmo definire i Monti Pisani (o più propriamente nella declinazione al singolare Monte Pisano) una porzione subappenninica dalle quote modeste ma imperante sulla verde distesa alluvionale creata dal fiume Arno prima di sfociare in mare.


Doveroso ringraziare i volontari che si prodigano nella cura e manutenzione dei trail come il gruppo

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A dispetto del suo contorno geologico modesto ed anomalo l'area presenta una rete sentieristica imponente e di grande livello per gli appassionati enduro. 
Un aspetto quest'ultimo non nuovo a chi segue il blog: in un precedente articolo abbiamo trattato una serie di proposte (vedi qui). 
Anche stavolta abbiamo trovato roba per appetiti forti! Due tracce: la prima traccia parte da Vicopisano, la seconda da Calci.

Vicopisano

Sottofondo storico di grande fascino in questo primo itinerario: Vicopisano conserva i fasti della roccaforte posta a difesa della Repubblica marinara di Pisa. Il suo ruolo difensivo era centrale sia per una difesa di terra dalle storiche rivali toscane, che come avamposto marittimo (collegata via fiume) da parte della rivale Genova.






Una immersioni nei tempi perduti tra gli stretti viali ciottolati cinti da mura e torri (spicca quella del Brunelleschi). 
Ma il legame con il capoluogo è anche nelle ricchezze minerarie di questi rilievi: secoli di attività estrattiva ne hanno cambiato la fisionomia ma hanno anche fornito la materia prima per quella torre pendente che tutto il mondo invidia.

Iniziamo con la prima salita: una scalata abbastanza agevole metà su asfalto e metà su fondo naturale che dura 7km e porta in prossimità della cupola naturale di  Monte Verruca: meno naturali sono le mura della fortezza pisana che ne corona la sommità. Un piazzale fa da smistamento tra i vari trail che iniziano qui. Cominciamo con qualcosa di facile: il Boggiolo. Breve e panoramico che sfocia presso i ruderi di un ex ristorante. Risalita arcigna su fondo roccioso per ritornare al cospetto della cima (km 11). 
La vera discesa inizia qui e  si chiama Calcifer. La nomea di discesa ultra tecnica è senza dubbio meritata: è un tracciato decisamente ben costruito dove gravity, tornanti stretti e rock garden micidiali sono ingredienti amalgamati di un'unica discesa.


Resti del Monastero di San Michele



La prima parte è relativamente fluida, ma il grado di difficoltà è notevolmente più acuto nella seconda parte. Concluderla tutta in sella equivale ad un attestato ufficiale di biker esperto. 




Si sbuca il località Nicosia, non lontano dal  Museo di Storia naturale della Certosa che merita senza dubbio un'occhiata per la sua favolosa facciata.
Recuperate le forze perchè i 4 km che riportano in cima non concederanno grazia: in particolare il tratto asfaltato che conduce a Montemagno.

Per concludere il giro e dargli un aspetto All Mountain concludiamo con il trail "Il Silvio" che scende alla volta di Lugnano. Prima metà molto vibrante con passaggi tecnici e fondo roccioso. La seconda metà è invece un blando ricongiungimento al paese e da qui il ritorno su strada a Vicopisano.

Calci

Il secondo itinerario parte da Calci: una manciata di km più a est ma sempre sotto la grigia cupola del Monte Verruca. Il paese presenta un nucleo storico che merita una visita, se non altro per la sua bella pieve. 


Tutt'intorno si è sviluppato un complesso di piccole frazioni e complessi industriali in gran parte dismessi e che emanano ancora atmosfere di inizio novecento.
La Certosa è senza dubbio il monumento più imponente: lo si può ammirare nella splendida facciata con una breve deviazione a sud est di dove inizia la traccia. Salita che diventa presto sterrata per ricongiungersi dopo una lunga serie di tornanti alla strada provinciale. Altri 3 km e in prossimità del ristorante inizia la McLeod (km 6): una discesa particolarmente fisica con traiettorie tortuose, prevalentemente flow intervallato da discereti rock garden. 
L'ambientazione estramamente selvaggia e sopratttto umida giustifica il richiamo all'epopea guerriera scozzese. 






Si sbuca in località Tiricella per salire su ripidissimo asfalto fino a Tre Colli (8,5) località dedita alla produzione di olio d'oliva. L'ascesa continua su fondo naturale attraversando alcune proprietà per poi attraversare un fitto bosco di macchia mediterranea e pini marittimi. Arrivare all'ingresso della Alpha Man è lunga ma il panorama che spazia dalla pianura al mare annienta il tedio. Arrivati a Campo di Croce prestare attenzione nell'individuare la pista giusta: la nostra è leggermente nascosta e finire erroneamente nella provincia di Lucca tirando dritto è un attimo. 




La discesa inizia al km 17 dopo un lungo tratto in falsopiano. Questo trail darà soddisfazioni: estremamente fisico con continui cambi di traiettoria ed un fondo molto più roccioso rispetto alla precedente. Il trail si interrompe in tre punti: a metà dove si riprende con una piccola deviazione sulla destra e nel finale (rovinato dall'erosione dell'acqua, attenzione!) per tornare alle Tre Colli. Da qui si può ridurre l'asfalto imboccando un breve single track che butta su Castelmaggiore e da qui gli ultimi metri di dislivello tra giganteschi apparati industriali del secolo scorso.

 
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