Itinerario "croce dei morti": in mtb sui vecchi sentieri dell' Appennino tosco emiliano
Di quanto sia imponente l'offerte escursionistica per mtb in quell'angolo di appennino tosco emiliano a cavallo delle province di Modena e Pistoia ve ne abbiamo dato prova attraverso una lunga serie di articoli. Abbiamo sempre trattato i percorsi più conosciuti e che hanno costruito la popolarità di questo favoloso territorio. Sarebbe però un peccato dimenticare che all'ombra dei tracciati più blasonati giace pressochè indisturbata una sorprendente rete di sentieri intrisi di storia.
Questo percorso nasce dall'idea di ripercorrere le antiche vie di collegamento che sormontavano il crinale prima dell'avvento delle moderne arterie di comunicazione.
Superare il valico era un'impresa che richiedeva perfetta conoscenza del territorio ed una forza fisica consolidata: parliamo di mercanti, soldati e pellegrini. Tra questi alcuni mercanti di Melo nel 1869, di ritorno da un viaggio effettuato per l'acquisto di attrezzi da lavoro non fecero più ritorno a causa di una valanga.
A ricordare queste vite spezzate sorge una croce di ferro posizionata nel luogo del disastro.
Ma andiamo con ordine e percorriamo questo itinerario partendo dal rifugio di Capanno Tassoni, un edificio anche esso intriso di storia oltre ad essere affidabile punto di ristoro e ricovero. A rivelarlo è il suo aspetto da nato negli anni '30 e con quella particolare austerità che suggerisce l'originaria appartenenza al Corpo Forestale dello Stato. Nel 1944 la Linea Gotica sembrò passare esattamente per di qua: un durissimo scontro vide i partigiani asserragliarsi nella struttura e resistere lungamente sotto le pallottole tedesche come ricorda la targa sopra l'ingresso.
La salita è quella che tradizionalmente porta al Passo Croce Arcana per poi ascendere il crinale in direzione del Cimone.
Tra un alternarsi di scalate e brevi tregue discesistiche deviamo al km 7 sulla sinistra abbandonando di fatto l' Emilia per la Toscana in direzione Melo.
Imbocco molto freeride con il sentiero che inizia qualche metro più avanti sepolto dalla ricrescita dei mirtilli. Discesa avvincente con qualche elettrizzante tratto gravity e guidato tra stretti tornanti e libidinose sponde naturali fino alla Croce dei Morti. Sbuchiamo in una piccola sella sulla quale innestiamo una variante per salire alla Fonte del Capitano la cui storia è raccontata nei pannelli e narra delle sfortunate vicende di un capitano di Ventura che ha pagato a caro prezzo la sua sete.
Segue ora una lunga e variegata discesa che ricalca le antiche strade di collegamento con l'altra faccia dell' Appennino: il sentiero di San Bartolomeo contraddistinto da un segnavia giallo e che serpeggia tra boschi e torrenti, e la strada Albinelli che porta il nome del celebre sindaco di Modena di inizio '900 (Luigi Albinelli, a cui è intitolato anche lo storico mercato sotto la Ghirlandina).
Dopo single track e carrarecce mancherebbe solo un po' di "urban" per rappresentare tutti i generi: ma ecco che arriva tagliando tra gli stretti viottoli che conducono a Cutigliano e la sua funivia che ci porta in Doganaccia (i puristi del giro pedalato possono affrontare 17 km di asfalto).
Da qui alla Croce Arcana ci separa l'ultimo breve tratto di Toscana che scorre tra le ultime macchie di faggio resistente alle alte quote e gli impianti sciistici. Raggiunta la sommità non resta che "endurare" sui tagli della forestale fatta all'andata e che collega a Capanno Tassoni.
Commenti
Posta un commento