Paganella-Terlago (TN) sul 606
Itinerario molto particolare, fuori dai tradizionali circuiti mtb legati alla Paganella, ed è anche bene precisare che non è un percorso adatto a tutti. Caratterizzato sin da subito da una salita durissima su un lastricato romano dalle pendenze forti, sul lato discesa richiede ottime capacità di guida su un fondo decisamente brutale nella prima parte nonchè una certa prudenza sui diversi tratti esposti.
Espletata la doverosa premessa, parliamo del lato avventuroso dell' itinerario: la sua inebriane discesa, i suoi strabilianti panorami ed un finale scoppiettante su un bellissimo sentiero flow della Terlago Enduro.
Partenza da Terlago, una piccola cattedrale dell' enduro a Ovest di Trento che abbiamo già avuto modo di conoscere in un altro itinerario.
Prima tappa Covelo (km 2,5), con la sua imponente chiesa color ocra, è anche l'ultimo avamposto della civiltà prima di iniziare una lunga e tormentata ascesa sul selciato di epoca romana. Una mulattiera con 2 millenni di storia a cui ben si adattano le più moderne 4x4, alle ebike e agli ungulati. Per le muscolari invece c'è da spingere: fino a Bocca San Giovanni (km 6) a quota 1.500m i tratti pedalati si contano nelle sporadiche spianate che la strada concede. Se la domanda è "tutta questa fatica verrà ripagata?" la risposta è affermativa sia dal punto di vista panoramica che discesistico.
Atmosfere bucoliche, amene casette e macchie di mugo puntellano i vasti prati su cui scorre un crinale terrazza privilegiata per ammirare la val d'Adige ad oriente ed il frastagliato profilo delle Dolomiti di Brenta sul versante opposto. Uno spettacolo di colori, vette, guglie, ed il primordiale fascino dato dalla contrapposizione tra profondità ed elevazione ripagano con gli interessi il tributo di sudore.
Dopo aver sforato quota 2.000m nei pressi di un piccolo altipiano (loc Sant'Antonio km 12,5) con delle curiose formazioni rocciose ed una visuale a picco sulla val d'Adige ci predisponiamo alla discesa. Un primissimo frangente con rocce troppo frastagliate costringe a scendere in 2 punti particolari ma pian piano prendiamo il ritmo ingaggiando una frenetica danza sui sassi. Passaggi esposti non mancano, ma con la giusta prudenza si affrontano senza problemi: intanto la valle inizia a chiudersi alle nostre spalle inghiottendoci nello scenario impressionante di un anfiteatro roccioso.
Al km 16,5 la discesa è letteralmente recisa in due dall'attraversamento della forestale: anche il livello tecnico sembra conoscere qui una sorta di frontiera e si abbassa sensibilmente pur rimanendo divertente la discesa ma addio rock garden e acrobazie sui tornanti.
Si potrebbe tornare direttamente al punto di partenza ma la brama di discesa in un contesto enduristico dedicato ha sopraffatto anche la stanchezza. Dirottamento verso Monte Terlago (km 19,5) con salita in asfalto fino al camping e poi salita sempre più arcigna fino ad imboccare il "trail Castello": un favoloso flow arricchito di sponde, qualche salto e libidinosi slalom tra gli alberi che non danno tregua fino alle porte del paese.
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