Giro epico della Forcella di Covelano + Holy Hansen
Per questo itinerario mtb in Alto Adige gli ingredienti del "giro epico" ci sono tutti: una salita per polmoni d'acciaio, un tratto di calvario con bici da accompagnare ed una discesa finale da incorniciare sia per lo scenario che per l'elettrizzante discesa.
L'ambientazione non ha bisogno di presentazioni: la Val Martello, un pezzo del cuore verde del Parco Nazionale dello Stelvio che si dirama dalla Val Venosta (Laces) fino ad allungarsi alle vette dell' Ortles Cevedale.
La Forcella di Covelano è visivamente facile da individuare: si erge come un cuneo spartiacque tra le distese infinite di meleti della Val Venosta e l'angusta val Martello che si dipana a suo fianco. In alto, ad intervallo tra le due cime maggiori, la forcella che andremo a conquistare.
Curiosamente passeremo da una valle delle mele alla valle delle fragole: la Val Martello è infatti una delle zone più rinomate per il rosso frutto.
Partenza situata nel piccolo centro abitato di Morter nel parcheggio a ridosso della Caserma dei Vigili del Fuoco dove si può beneficiare di ombra e fontana.
La prima parte della salita si svolge quasi interamente su asfalto, tranne una breve ma piacevole deviazione a Trattla (km 6) dove si può effettuare una piacevole sosta e gustare le fragole km 0.
Si arriva in breve a Ganda dove all'ingresso del paese un memoriale ricorda la devastante frana avvenuta negli anni 80. E' l'ultima comunità che si incontra prima di entrare in pieno territorio montano tra boschi, cascate e pascoli.
L'ascesa fino al km 12 si presenta graduale e su comodo asfalto, ma nel giro di una manciata di tornanti le pendenze si fanno più severe ed il fondo asfaltato lascia il posto un più sdrucciolevole sterrato.
La carraia si snoda per quasi 4 km superando quelle altitudini che impediscono agli alberi di crescere e lasciano spazio alla colorita flora di alta quota.
Il tratto di "passione" inizia al km 17 in prossimità di un cantiere della protezione civile: qui la larga mulattiera deve cedere il passo ad uno stretto ed impervio sentiero che serpeggia fino all'ambita meta.
Alcuni brevi tratti sono pedalabili ma nella parte finale non c'è altra soluzione che non sia la spinta bruta.
L'arrivo nel bramato punto della forcella non coincide esattamente con la fine della discesa ma è comunque un momento per dedicarsi all'osservazione degli spazi sconfinati e non è presuntuoso godere per qualche minuto quella sensazione di dominare la valle dall'alto.
Mancano poche decine di metri di salita per arrivare all'appuntamento con la discesa: c'è anche un tratto attrezzato con corda metallica ma nulla di estremo.
Iniziamo a volteggiare verso valle: tratti flow si alternano a tratti particolarmente sassosi e dove la traiettoria non è sempre intuitiva ma il divertimento non manca.
Al km 23 effettuiamo una deviazione che ci permette di ottenere un duplice risultato: entrare sul celebre sentiero Holy Hansen e ricaricare le energie alla Malga Hasl con le sue notoriamente abbondanti porzioni.
L' Holy Hansen è si rivela un trail diametralmente opposto al precedente in quanto a stile di guida. Un bike park a tutti gli effetti con sponde e rilanci stile pump track. La parte più divertente è quella intermedia (pista rossa) con un tratto di rock garden decisamente adrenalinico.
Finale defaticante con la ciclabile del lungo Adige che devia su Morter tra i filari.
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