Acquamarcia e Orti trail: combinata di discese in Appennino Modenese
Per chi lo ha già esplorato questa è la conferma che l'Appennino Modenese in mtb ha un fascino inesauribile e che ogni occasione è buona per riscoprire un territorio ricco di curiosità ed emozioni enduro.
Per chi fosse al debutto in questo territorio sarà sicuramente una sorprendente scoperta: lo abbiamo testato su un ospite noto al mondo mtb amatoriale come Maurizio Deflorian (in arte Nonnocarb).
La traccia qui proposta è un taglia-incolla di altri percorsi già pubblicati su questo blog: una selezione studiata apposta per fare colpo su chi assaggia questo terreno per la prima volta.
La salita iniziale è quella classica che porta da loc. 2 Ponti (sulle sponde del Torrente Leo) alla croce Arcana. E' l'antica via che nel medioevo percorrevano i pellegrini. Da Nonantola seguivano la via per Roma (l'ancora esistente strada Romea-Nonantolana) ed erano soliti sostare ad Ospitale dove ad accoglierli vi era una struttura ora scomparsa e su cui sorge l'attuale chiesa. Ed è proprio da qui che abbandoniamo l'asfalto (dopo 4km) per un bucolico sterrato, immerso in un'ombra che non fa rimpiangere la rovente strada provinciale.
Mentre saliamo faccio notare la presenza di una folta pineta: si tratta di un trapianto artificiale avvenuto negli anni '60 per dare alla località una parvenza di "Trentino"; un maquillage promozionale che oggi appare ridicolo se non addirittura riprovevole nel suo tentativo di trasformare l'identità naturale del posto.
Arrivati a Capanna Tassoni ci concediamo una sosta: indugiamo sulla targa che ricorda i combattimenti tra nazifascisti e partigiani: la Linea Gotica sarà uno dei sottofondi storici dominanti anche nella seconda parte dell'itinerario.
Saliamo alla Croce Arcana: il crinale rappresenta lo storico crocevia tra Toscana ed Emilia, sono ancora presenti i vecchi cippi che separavano il Granducato di Toscana dal ducato modenese.
Arranchiamo sull'ultimo tratto di crinale deviando tutto sulla destra tra prati e mirtillaie fino a deviare sul sentiero dell'Acquamarcia in una zona solitamente paludosa. Il trail è piuttosto burbero e presenta continui rilanci tra rock garden ed improvvise risalite; ma il finale è una perla di gravity.
Rapido ritorno a Capanna Tassoni per prepararsi all' uggiosa salita che conduce al Passo della Riva: il dislivello non sarebbe proibitivo ma alcuni tratti sono da grimpeur ed altri tratti non pedalabili per il fondo scassato o troppo erto.
Passa della Riva è una storica postazione della Linea Gotica: un arroccamento naturale di cui i tedeschi hanno sfruttato la morfologia. Nel febbraio 1945 fu teatro di uno dei più sanguinosi scontri tra alleati e tedeschi su suolo italiano. I soldati del Führer erano così ben attestati che per aver ragione di loro fu necessario l'intervento massiccio di arei da bombardamento e carri armati.
Scendiamo fulminei verso il Lago Pratignano e la sua particolarissima ambientazione fatta di canneti e torbiere. Dopo poche centinaia di metri ci lanciamo dal primo sentiero CAI sulla sinistra, puntando sulle case di Fanano che appaiono minuscole sotto i nostri occhi.
In località Ca' del Vento si passa tra i prati per imboccare lo strepitoso sentiero degli Orti: sarà un piacere azzannare con le gomme artigliate quel fondo tecnico fatto di sassi fissi e smossi. Dopo questa ubriacante serie di tornanti e curve paraboliche si torna al parcheggio seguendo il ricongiungimento asfaltato in discesa.
Commenti
Posta un commento