Libri - Maglie - Tracce- Attrezzatura

Monte Magno (BS): discesa infuocata sulla Madonna della neve

Tra le strette montagne che cingono le acque del fiume Chiese si erge il profilo, non tanto elevato ma austero per la sua forma spiovente, del Monte Magno.

pub


Quella bresciana si conferma ancora una volta terra ideale per biker audaci che oltre a discese incandescenti non disdegnano salite altrettanto avvincenti.


Un tipico itinerario All Mountain quello qui disegnato seguendo le indicazioni degli amici biker locali che compiono un mirabile lavoro di tracciamento e manutenzione dei tracciati.

Partenza da Vobarno nella zona del Palazzetto dello sport. Dopo esserci districati in un labirinto di vie si arriva al ponte che sovrasta la SS45. La salita presenta subito un durissimo tenore. Oltre alle pendenze accentuate si aggiunge un fondo naturale scassato che non aiuta la trazione. Dopo poco più di 3km si arriva ad un incrocio con una villa sulla destra ed i resti della vecchia teleferica. Si prende sulla destra la carrareccia in lieve discesa. Segue una salita più delicata della precedente fino ad arrivare al km 5 dove inizia un tratto in discesa con 100m di perdita di dislivello su sterrato 







Segue un favoloso tratto in falsopiano nel bosco, sempre su fondo naturale e ghiaia coloro zucchero. Anche i panorami si fanno più intriganti con scorci interessanti sulla valle del Chiese.
Dopo una brutale ascesa con brevi tratti in cui arrancare dentro canyon naturali si arriva finalmente ad imboccare la prima discesa: quella di Monte Acuto.
Lasciando sulla sinistra il fianco più elevato del Magno con le antenne che fanno capolino e che raggiungeremo nella seconda fase dell'itinerario, svoltiamo nettamente a destra sul sentiero stretto che attraversa alcuni roccoli di caccia in leggero e breve saliscendi. Il divertimento inizia dal km. 9: un bel misto di segmenti verticali, curve con sponde, passaggi tecnici su scassato che risultano molto gradevoli senza essere estremi.




Peccato duri solo 2km, la lunghezza di un antipasto per l'abbuffata enduro che è solo rimandata. Dal km 11 ricomincia una salita che appare ingannevolmente graduale nella prima parte, per diventare presto un sentiero erto e dal fondo poco accomodante. Migliora al km 13 quando subentra un fondo cementato, poi un alternarsi di asfalto e ghiaia che ridanno compattezza alla salita ma le pendenze restano sfiancanti fino all'ultimo. 
Raggiunte le antenne (Monte Selvapiana - km 17) il grosso è alle spalle ma non mancheranno brevi sprazzi a piedi per il fondo roccioso e qualche mordace rilancio in salita. 
Si inizia a parlare enduro dopo la chiesa della Madonna della Neve (XVI sec.), naturalmente dopo aver ammirato il panorama sul Garda che irrompe come protagonista inatteso.
 





Discesa molto varia con un elettrizzante alternarsi di flow e passaggi rocciosi che sarebbe riduttivo definire impegnativi ma comunque fattibili se studiati con calma e affrontati con freddezza.





Al km 19 si incrocia nuovamente il passo della Fobbia: da qui prendere il sentiero che si innesta lateralmente sulla destra seguendo il segnavia CAI per Vobarno.
Qui il fondo è generalmente più dolce ma un paio di passaggi su rozza roccia non mancano.
Finale di discesa tecnica al Km 20 prima di entrare in loc. Mandale dove si ritorna velocemente a Vobarno su strada cementata.  


Commenti

Sponsor affiliato

Seguci anche su Facebook!

Seguci anche su Facebook!
Se per qualche strano motivo non hai ancora messo "Mi Piace" sulla nostra pagina...fallo! E' un piccolo grande aiuto per andare avanti nella nostra missione

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *

Post popolari in questo blog

Bici Decathlon: assolutamente sì o assolutamente no?

Sindrome del Piriforme: la bestia nera del ciclista

Lettera aperta al Parco della Lessinia: basta multe alle MTB!