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Escursioni e zecche: rimedi contro l'ospite indesiderato

Sgradevoli incontri non c'è dubbio, per i quali non è indispensabile avventurarsi in meandri sperduti a mille leghe dalla civiltà: ci pensano le zecche a Km 0 dei nostri animali domestici a togliere anche quel poco di esotico che si potrebbe trovare in questi fastidiosi insetti.

La letteratura scientifica ci insegna però a distingue tra zecca dei boschi (Ixodes ricinus) e zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus): entrambe possono veicolare malattie, ma considerando le loro frequentazioni è indubbio che quella dei boschi sia molto più carica di rischi per la nostra salute.




L' Encefalite di zecca o TBE e la Malattia di Lyme (borelliosi) sono quelle più evidenziate dalla documentazione scientifica: la prima è una malattia virale, la seconda è batterica.
Le mappa delle zone a rischio si tinge di rosso nel settore nord orientale della penisola: in Friuli VG i focolai più estesi. C'è di buono che le possibilità di contaminazione uomo-zecca sono molto basse e comunque anche in questo malaugurato caso, se tempestivamente trattato, esistono cure e trattamenti. 




Il primo argine contro le zecche sono la prevenzione ed il controllo.
Fondamentale è la conoscenza delle abitudini del nostro nemico. Predilige gli ambienti umidi come la prossimità con acquitrini e corsi d'acqua.
Nelle zone frequentate da animali selvaggi o al pascolo è facile imbattersi in esemplari di grosse dimensioni (possono arrivare fino a 3 mm) e potenzialmente più cariche di malanni da trasmettere.
L'erba alta e la fitta vegetazione sono le trappole in cui attendono qualche passante che magari mostra appetitose gambe e braccia ben scoperte.
Solitamente temono il freddo e tendono ad evitare le alte quote ma i cambiamenti climatici hanno favorito la loro ascesa: non è quindi improbabile trovarle fino a 1600-1800 mt.
Oltre a questo dobbiamo adottare accorgimenti per individuarle non appena il nostro corpo diventa preda: i vestiti chiari e lunghi in questo senso aiutano.
I repellenti sono un'altra efficace arma per tenerle lontane ma il loro effetto è limitato nel tempo. 



Se tutto questo non è servito allora l'unico rimedio è l'estrazione della zecca. La laurea in medicina non è richiesta per questa operazione, tuttavia i rimedi della nonna o un'azione maldestra possono complicare il quadro. Possono bastare le sole dita, ma per praticità si possono acquistare anche on line un paio di pinze apposite. 


E' sufficiente ruotare di 90° in senso antiorario il corpo dell'insetto e tirare. Controllate bene che sia uscito tutto: se il rostro si spezza vuol dire che quella parte è ancora dentro di voi e potrebbero nascere delle complicazioni. 


Evitare di afferrare il ventre: la zecca potrebbe rigurgitare
Afferrare la parte più vicina alla cute



Se qualche amico vi consiglia di usare benzina, alcool, ferri roventi o accendini spiegategli che il medioevo è finito e questi rimedi potrebbero provocare più danni di quanti ne farebbe la zecca rimanendo lì indisturbata.
Altrettanto fondamentale è il controllo di tutta la superficie cutanea dopo ogni gita: un prurito sospetto, una macchia, un rossore potrebbero essere tutti indici della presenza dell'indesiderato ospite. Infine non drammatizziamo: le percentuali di danni gravi o morte dovute a morso di zecca sono estremamente basse, tuttavia la tempestività, le precauzioni e la conoscenza sono fondamentali per  evitare fastidi e mettere a tacere le preoccupazioni: nel dubbio consultare il medico di famiglia senza intraprendere cure anitibiotiche fai da te. 
  





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