Punta Ala: 3 Dita Sassarelli Rock OH!
Da anni il nome di Punta Ala è una garanzia per chi ama i percorsi MTB più ardui. Single Trail che scorrono in canali naturali scavati dalla forza dell' acqua: sotto l'effetto dell'erosione sole le rocce più solide rimangono aggrappate al terreno, e diventano una libidine per i biker assetati di emozioni.
Questo angolo delle Colline Metallifere Grossetane a sud di Follonica è particolarmente suggestivo per il suo clima mite anche nella bassa stagione, per la vicinanza col mare e per una avvolgente natura fatta di macchia mediterranea e specie arboree protette. La manutenzione è garantita dagli organizzatori delle varie gare che ogni anno si svolgono ai massimi livelli.
Proponiamo qui un tris di trail che abbiamo sperimentato di recente: TRE DITA, SASSARELLI, ROCK OH!
Si svolgono intorno a due Poggi: il Rossino e l'Alma (da cui prende origine l'omonimo torrente che si incrocia in salita) che non superano i 500 mt ma presentano salite piuttosto rudi su fondo naturale.
Partiamo con la Tre Dita che si sviluppa in senso orario con una ricaduta ad arco sulla località La Zinghera. Salita accomodante nella prima fase, decisamente più ardua la seconda metà con fondo erto e sassoso al punto da costringerci a spingere per qualche decina di metri. Una sofferenza subito dimenticata sin dalle prime battute di discesa: passaggi stretti e tanto controllo del retrotreno su un terreno che richiede un pizzico di grip in più e qualche bar di pressione in meno sulle gomme. Il pericolo più grande è di rimanere intraversati sulle strette sponde delle canaline.
Si sbuca su una larga pista forestale attraversando un ponte sulle acque dell' Alma e si risale per la Sasserelli: discesa al cardiopalma, sfinente per le braccia e con tantissimi passaggi su roccia dove altissimo è il rischio di impuntarsi. Oltre all' adrenalina c'è tempo anche per gustarsi lo spettacolo architettonico del Castello di Scarlino (Rocca Aldobrandesca) di periodo tardo medioevale (anche il borgo merita una visita).
Ultima salita, abbastanza clemente in quanto a pendenze, e si ritorna su uno spiazzo con capanno di cacciatore superato in precedenza e dopo una manciata di rampe si arriva all' ingresso della Rock Oh.
Dopo un primo tratto in falsopiano inizia la discesa vera e propria: scorbutica all'inizio, non sempre facile da interpretare ed un po' sporca per i detriti sassosi. Ma nella seconda metà diventa strepitosa: passaggi infuocati tra sponde rocciose e traiettorie arditissime su una serie di rock garden che sembra interminabile.
Tanto divertimento unito a tanta voglia di tornare per sperimentare tutti l'imponente rete sentieristica MTB di cui gode questo territorio.
Questi tracciati li conosco molto bene visto che ci giro almeno 1 volta all'anno dal 2015! E di anno in anno li ho trovati sempre peggiorati per mancanza di manutenzione. Le violente piogge scavano sempre più le linee tanto che dove si era passati l'anno precedente oggi non si passa più e passaggi un tempo S2 oggi sono S3+. Tutto questo porta al loro progressivo abbandono.
RispondiElimina