Dischi MTB flottanti, quali vantaggi ?
Flottante, termine di derivazione marinaresca che significa "ondeggiante".
I dischi per impianti idraulici di mountain bike (o rotori) sono di due categorie: monoblocco (il tradizionale disco) oppure a due pezzi (cioè con ragnetto e pista frenante uniti da nottolini o rivetti-nb: non tutti i dischi in due pezzi sono flottanti). Queste ultime costituiscono la categoria dischi flottanti: sono costituite dal supporto in alluminio e il disco in acciaio montato su delle boccole. Durante l'esercizio di frenata la superficie frenante si può spostare assialmente ed anche radialmente e quindi si autocentra nella pinza mentre gira. Questo effetto si traduce in due grandi vantaggi: evitare la deformazione del freno (che comporta quegli indesiderati sfregamenti del disco sulla pastiglia ad ogni rotazione) e la maggior capacità di dissipare il calore trasmesso per induzione.
Vi sarà capitato di sentir parlare di dischi flottanti come opzione più evoluta del tradizionale disco integrale o fisso. Con questo articolo cerchiamo di vedere le relative differenze strutturali e funzionali.
Non esistono veri e propri vantaggi sul piano della potenza frenante.
Lo svantaggio di avere un disco composto da due elementi indipendenti è ovviamente nell' usura e nella ovalizzazione che si forma nei punti di giuntura. Un altro svantaggio potrebbe derivare dall' incompatibilità con l'impianto frenante: prima di procedere all'acquisto meglio informarsi.
Alcuni dischi spacciati per "flottanti" in realta sono semplicemente dischi "composti" da rotore in acciaio e spider in lega leggera "rivettati". I dischi "flottanti" veri permettono un minimo gioco assiale, circa 0.5mm e sono accoppiati con delle boccole che permettono tale movimento e si autocentrano tra le pastiglie. Nel mondo motociclistico si usano da anni. tra le immagini visualizzate sopra mi pare che solo il primo (Hope) si possa definire "flottante", gli altri sono semplicemente assemblati.
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