Libri - Maglie - Tracce- Attrezzatura

Breviario degli argomenti da evitare durante una uscita in MTB

Una bella uscita in Mountain Bike: gli amici vecchi e nuovi, polmoni che respirano aria pura, nessun cartellino da timbrare... insomma che cosa mai potrebbe andare storto? Sul comportamento dei biker in gruppo si potrebbero scrivere trattati di psicologia, ma non potendolo fare qui, ci accontentiamo di alcuni consigli ispirati dal buon senso e dalla esperienza.


Il principio guida è quello di evitare gli argomenti che creano conflitto ed ineguaglianza.

Il lavoro è uno di questi: forse non ve ne accorgete ma quando si imbastisce un discorso su questo tema si crea immediatamente una divisione in ranghi. 
Quando si va in bici si è tutti uguali: non ci si va da elettricisti, manager, professori o avvocati. 



Indipendentemente dalla considerazione che avete per la vostra professione, indurrete gli altri a pensare alla loro condizione lavorativa: a qualcuno si ritorceranno le budella pensando al proprio capo tiranno, altri vi malediranno perché non vedevano l’ora di staccare la mente dallo stress settimanale. Per non parlare di quelli che magari il lavoro lo hanno appena perso o non lo trovano da anni. E’ un argomento molto personale, e soprattutto avulso da quello che dovrebbe essere un contesto di spensieratezza e non di sfogo di frustrazioni mai sopite. 





La politica (ma anche lo sport) è senza dubbio da mettere al bando: nessuna altra tematica è a rischio conflittualità come questa. E’ vero siamo un paese democratico dove è lecito avere opinioni diverse, ma è garantito che se scoprite che quel tale che gira con voi sostiene una certa fazione, prima o poi lo guarderete storto e la diatriba potrebbe avere strascichi infiniti. Pertanto nulla di più corretto che seppellire preventivamente l’ascia di guerra.


Altrettanto velenoso è il coltivare un certo agonismo interno al gruppo, ovvero tutto ciò che concerne le prestazioni fisiche del biker e quelle tecnologiche della bike.


E’ un pericolo molto subdolo, legato all’istinto agonistico ereditato dai meccanismi evolutivi a cui la nostra mente è legata: siamo euforici se in salita o in discesa abbiamo staccato il compagno, siamo umiliati quando la maglia nera spetta a noi. Tutto questo non ha senso in una domenica tra amici.
Un consiglio potrebbe essere quello di sfidare solo sé stessi, ed imparare dagli altri che vanno meglio, ma senza la pretesa di superarli o tenergli ruota a tutti i costi.


pub

 
   
Infine lasciate a casa tutto quello che riguarda i malumori, la fretta, l’ansia ed i complessi di inferiorità o superiorità: i vostri compagni di percorso non sono lì per assorbire come spugne la vostra bile, anzi al contrario si dovrebbe cercare di condividere insieme i valori della bellezza e della lealtà che la mountain bike permette di scoprire. 





di Raffaele Ganzerli, vai a profilo autore


Commenti

  1. ...argomenti validi...poi...dipende dalla testa della gente...come si dice...pochi ma buoni...

    RispondiElimina
  2. Dipende dall’affiatamento della compagnia.
    Con i miei compagni di merende si parla anche di argomenti divisivi, ma rimaniamo affiatati.
    Forse perchè io sono “il prof”, e ho 20-30 anni piú degli altri: quindi l’agonismo viene a cadere, e se ho visioni politiche diverse me le accettano.

    RispondiElimina

Posta un commento

Seguci anche su Facebook!

Seguci anche su Facebook!
Se per qualche strano motivo non hai ancora messo "Mi Piace" sulla nostra pagina...fallo! E' un piccolo grande aiuto per andare avanti nella nostra missione

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *

Post popolari in questo blog

Bici Decathlon: assolutamente sì o assolutamente no?

Sindrome del Piriforme: la bestia nera del ciclista

Lettera aperta al Parco della Lessinia: basta multe alle MTB!