Sindrome femoro rotulea: la quasi inevitabile piaga dei biker
Quante volte di ritorno da una faticosa escursione in MTB abbiamo avvertito fastidiosi segnali dalla zona anteriore del ginocchio?
In questi casi uno dei principali indiziati è la sindrome femoro rotulea. La diffusione di questo disturbo è molto frequente, quasi endemica, anche se non sempre si manifesta in forme gravi o croniche.
In questi casi uno dei principali indiziati è la sindrome femoro rotulea. La diffusione di questo disturbo è molto frequente, quasi endemica, anche se non sempre si manifesta in forme gravi o croniche.
Vediamo qualche dettaglio anatomico per avere una più chiara considerazione del problema.
La rotula (o patella) è un osso sesamoide (ovvero ha la forma di un seme di sesamo) posto sulla parte anteriore del ginocchio. Funziona da leva tra femore e tibia, aumentando la capacità di estensione e flessione della gamba. E' collegata tramite tendini che agganciano il quadricipide della coscia con la tibia. Il suo scorrimento avviene in un canale detto "troclea femorale" posto appunto nella parte inferiore del femore. Si tratta di una specie di binario la cui centratura è data da tendini e dai muscoli che lavorano sincronicamente. Un equilibrio tanto complesso quanto alterabile da fattori come il sovraccarico, lo stress neuromuscolare, o semplicemente l'errata postura in sella.
Ma la ragione per cui le insorgenze sono così frequenti tra gli appassionati di ciclismo sono da ricercare nella dinamica del movimento stesso della pedalata: una rotazione ripetitiva ed a circolo chiuso.
Può sembrare paradossale che uno sport come il ciclismo, indicato proprio nella riabilitazione del ginocchio, possa generare complessi sintomatici. In realtà tutto dipende dal livello a cui lo si pratica: difficilmente un medico vi consiglierà di darvi all'enduro se il vostro ginocchio necessita di riabilitazione.
Molto spesso quando si pratica mountain bike sui sentieri di montagna si compiono sforzi importanti in salita. A questi si aggiungono le sollecitazioni della discesa tecnica che per le giunture sono un vero tour de force.
Tutto questo produce una sintomatologia generica (dolore articolare) e spesso dipende dalla zona in cui si origina (muscoli, cartilagine, tendini).
Una prima causa d'insorgenza è dovuta proprio all' irregolare distribuzione dell'impegno fisico nel corso della settimana: ovvero leggera attività per 5 giorni e poi un exploit nel week end.
Altro fattore negativo è la ripetitività del movimento rotatorio per il quale le nostre ginocchia non sono del tutto predisposte.
Il fatto di fare attività fisica senza scarico a terra ha un rovescio della medaglia: l'indebolimento della struttura muscolare e cartilagine in alcuni specifici punti. Quindi a volte l'insorgenza della sindrome può dipendere sia da fattori di stress che di indebolimento.
Quali rimedi ? La regolarità e la varietà dello sforzo fisico sono la prima risposta da dare alle lamentele ginocchio. E' buona norma non fare della MTB un' attività unica ed esclusiva ma alternarla ad altre attività che rafforzino quelle parti del ginocchio poco sollecitate o che rimangono passive.
Sulla posizione della sella è bene sfatare il mito della sella alta: una sella troppo alta può causare altrettanti problemi di una sella troppo bassa; cerchiamo quindi di mantenere un minimo di angolazione.

E non dimentichiamo mai lo stretching: fondamentale per prevenire infiammazioni e tendiniti.
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