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Triplo anello enduro sulla Diga di Ridracoli (FC): Crinale delle Vacche, 211 Trogo e 231

Un sentiero che scorre ripido sul crinale serpeggiando tra alberi, rocce e radici, poi all'improvviso la visuale cattura lo sguardo su una perla azzurra adagiata ai piedi della montagna: è la Diga di Ridracoli. Questa immagine è il ricordo più vivido che si porta a casa da questo itinerario mtb che ha come epicentro l'invaso artificiale che disseta e produce energia rinnovabile per una buona fetta di Romagna. 


   

Quell'arco di cemento alto 103 metri che sbarra il fiume Bidente è molto ben voluta dalla comunità romagnola che le ha dedicato un museo. Entrata in funzione nel 1982 costituisce anche un'importante baluardo difensivo contro i sempre più frequenti alluvioni, oltre ad essere meta per escursionisti e sportivi.






Il percorso proposto permette di scoprire questi luoghi incantati, vittime anche di un progressivo spopolamento ma che rinascono d'estate con la presenza di campi estivi per ragazzi. 

Tre salite, tre discese: la maggiore intensità è tutta concentrata nella prima. Il crinale delle vacche è una discesa intensissima e si accoppia con una salita altrettanto selettiva. Per chi ha l'ebike il consiglio è di informarsi sui punti di ricarica presenti presso il museo, per le muscolari è possibile affrontare l'itinerario in 2 giorni soggiornando presso il camping gestito dal museo. 

Si parte dal parcheggio sottostante il museo seguendo prima una leggera discesa e poi una risalita sempre restando sulla strada provinciale. La prima tappa è Biserno e si raggiunge subito dopo aver girato a sinistra al primo bivio. Il piccolo borgo vanta una chiesa di epoca rinascimenta ricostruita dopo il terremoto del 1918. Stiamo anche mettendo le ruote sulle storia: la Linea Gotica si presenterà lungo il percorso con i cippi che ne commemorano i martiri, la strada sterrata e ripidissima prende il nome di "Sentiero della Libertà".

Una scatola di munizioni probabilmente americane trasformate in fioriera 

Chiesa di Biserno


La destinazione finale è San Paolo in Alpe, teatro di fatti di sangue durante l'occupazione germanica: la località venne scelta per i lanci paracadutati di viveri e munizioni da parte degli alleati in aiuto dei partigiani. L'attività fu scoperta dai tedeschi che reagirono con incursioni e rastrellamenti.





E' tempo di scendere: l'ingresso del crinale è malcelato da una folta coltre erbosa. Il percorso è il crinale stesso: da interpretare come un free ride su strati di roccia e arenaria. Segue una fase di rilanci terminati i quali inizia il turbinio di gravity e trial non adatto a deboli di cuore. Mediamente è un S3 e una manciata di S4 oltre qualche passaggio non ciclabile che si presenta soprattutto alla fine. Arrivati alla strada asfaltata si può proseguire a destra per 1,5km e visitare la diga, oppure continuare l'itinerario ritornando al museo.

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Si riparte macinando salita in direzione Casanova dell'Alpe. L'inizio asfaltato lascia presto il posto ad una sterrata che si addentra nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi. Le pietre degli edifici del borgo di Casanova ne fanno un luogo sospeso nel tempo anche se purtroppo lasciato a sè stesso: la scuola, la chiesa, le abitazioni sono un conglomerato unico senza soluzioni di continuità.   

Da qui parte una ex mulattiera lastricata che l'erosione del tempo ha trasformato in un single track (Cai 211, detto il Trogo) scassato ed avventuroso con qualche passaggio non proprio banale e scorci panoramici particolarmente suggestivi. La risalita è ancora un viaggio tra luoghi dimenticati: la Trappisa, la Strabatenza emanano ancora l'eco di un passato rurale assopito dai frenetici ritmi della modernità. 





Pietra antica che indica l'inizio della ormai ex mulattiera





Strabatenza



Poco più avanti il percorso si ritorce su sè stesso ricollegandosi ad un tratto di mulattiera già visto, stavolta però si devia sulla destra qualche chilometro prima per imboccare il 231 (detto "i Tagli"). Storia analoga alla precedente: una mulattiera convertita dal tempo in un trail adatto alle ruote grasse. A parte un paio di passaggi il livello tecnico è nettamente più basso anche se tutto sommato divertente (livello S2+ con qualche S3).

Arrivo direttamente sul punto di partenza con un breve ricongiungimento su asfalto.

Sentiero della libertà, cippo in memoria ai caduti

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