Doppia DH a Villa Carcina (BS): la Spaccabraccia e la Zoadello
Una coppia di discese in un'area proliferante dal punto di vista sentieristico. Lungo il corso del fiume Mella, dove la Val Trompia inizia ad affacciarsi verso le distese padane, e non lontano dalla città della Leonessa, sorge il paese di Villa Carcina con i numerosi campanili delle varie frazioni che si stagliano all'orizzonte verso le prealpi bresciane.
Caratteristica di questo itinerario è l'eterogeneità tra le due discese e le due salite. Partenza dalla zona industriale, in corrispondenza del bar/forno Panpepato che si rivela strategico. Si comincia con un breve tratto pianeggiante per poi iniziare a scalare a fianco del Monte Navazzone dove sorgeva un Convento dei Camaldoli. Il fondo è prevalentemente naturale con qualche intervallo di cemento. L'obiettivo è l'insediamento rurale di Quarone con l'omonima ed imponente cascina. Tra scenari bucolici e atmosfere sospese nel tempo si arriva ai Magnoli in mezzo a numerosi roccoli di caccia.
L'ingresso è un rozzo rock garden ottimo e abbondante come antipasto, peccato però che il seguito sia un traverso in falsopiano che ha il solo scopo di condurre all'ingresso vero e proprio della DH San Rocco, conosciuta anche come Spaccabraccia.
Sin dalle prime battute mostra tutta la sua natura trialistica con passaggi in sequenza su roccia fissa e traiettorie molto strette da affrontare senza indugi. Finale spettacolare con vista sulla Chiesa di epoca rinascimentale di San Rocco al Monte (Villa), il protettore degli appestati che protegge anche chi affronta il passaggio S4 al suo cospetto.
Dopo una pausa ristoratrice si riprende a salire su una micidiale mulattiera: la 301, da seguire fino a Dosso Zoadello nei pressi di un appostamento di caccia. In teoria si potrebbe proseguire fino a tornare alle Magnolie, dove iniziava l'altro trail. Lo sconsigliamo: innanzitutto perchè la strada in salita è bloccata da una frana, si potrebbe raggiungere la località deviando per Quarone su sentiero stretto, ripido ed esposto: una fatica non ripagata dalla banale discesa S2 che si guadagnerebbe.
La DH Zoadello è senza dubbio più flow, meno tecnica ma molto più guidata della precedente. Passaggi stretti, sponde e tornanti, con un passaggio S4 a fare da ciliegina sulla torta, insomma un'esperienza molto divertente. Si sbuca direttamente tra le case della frazione di Cailina, e da qui si percorrono gli ultimi scorci pianeggianti che riportano al punto di partenza.
Ricapitolando:
Discesa San Rocco: tendenzialmente S3 con passaggi S4
Discesa Zoadello: metà S2 metà S3 con un passaggio S4
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