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Monte Cusna (RE): anello del Passone

Tra tutte le discese del Monte Cusna fin qui raccontate, quella del Passone è senza dubbio una delle più ardimentose. Ma non c'è solo questo: l'itinerario è uno dei più classici e suggestivi per osservare gli imperiosi profili rocciosi del gigante dell'appennino reggiano.



Il percorso descrive un anello antiorario con partenza da Febbio. La presenza dell' asfalto dura pochi km, subito dopo il Rif. Monte Orsaro la pista forestale prende il sopravvento continuando il suo slancio fino alle pendici più impervie del crinale dove le pendenze del sentiero 623 costringono anche noi ad appiedarci per un centinaio di metri.



Inizia un tratto fatto di alti e bassi tra brevi ma intensi passaggi in discesa e qualche momento a piedi. Il protagonista è però lo scenario fatto di massicci rocciosi che denudano la montagna dei suoi lussureggianti prati, il tutto attraversato da roboanti ruscelli e un orizzonte che domina la Toscana da un lato e la Pianura Padana sul versante opposto.




E' già il momento di una prima discesa che si svolge sul 627: un flow misto gravity molto divertente immerso in un maestoso bosco dalle atmosfere primordiali. Si sbuca direttamente sulla ghiaia della forestale che sale alla volta dei Rifugi Bargetana prima e Battisti poi.






 Coperta dalle chiome di antichi faggi la strada è lunga e talvolta monotona. La ricompensa arriverà alla fine: quando raggiunta una certa quota ritorniamo a livello del crinale con scenari simili a quelli già visti. Mentre lasciamo sulla sinistra la sagoma del Rifugio Battisti il nostro riferimento è la "croce tubolare" che indica il punto da cui si dipanano vari sentieri. Il nostro è quello che guarda a nord e scende con una certa brutalità tra passaggi stretti ed un fondo particolarmente roccioso che fende i rigogliosi prati.





La parte alta è decisamente la più impegnativa con passaggi trialistici puri. Scendendo verso il bosco le pendenze si fanno più dolci ed anche il fondo migliora, ma rimangono passaggi da fare con una certa attenzione: il fondo è spesso scavato e abbondano rocce fisse e smosse.    







Con braccia e gambe letteralmente sfinite ci si può rilassare nel tratto che approda agli impianti. Finale su un single track nel bosco che scende direttamente a Febbio senza troppe difficoltà.

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