Tris di discese all'Annunziata (SP) tra Liguria e Toscana
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I trail dell' Annunziata sono racchiusi tra le province di La Spezia e Carrara dove l'orizzonte spazia per un verso sul Tirreno e le sue isole, e dell'altro sulle creste della Alpi Apuane e le cave dove si estraggono i marmi per eccelenza.
Una collina amena ravvivata dalle coltivazioni tipiche del mediterraneo: ulivi, viti ma anche agrumi si schierano sui versanti più dolci e soleggiati. In contrasto a questi spazi che l'uomo ha sottratto alla natura vi è un proliferare selvaggio ed incontaminato dove i boschi non lasciano filtrare la luce del sole ed i torrenti scrosciano impetuosi tra le gole. E' questa l'ambientazione nella quale sorge una rete sentieristica dedicata alla mtb sorprendentemente imponente e di altissimo livello tecnico.
Il gruppo riders apuani ha fatto un eccellente lavoro di sistemazione dei sentieri senza intaccare la primordialità del territorio.
In una giornata piena abbiamo messo a segno una tripletta: la Bastardo, il Giannicolo e la Scanizzagatti. Sia le salite che le discese hanno messo a dura prova le capacità di resistenza delle articolazioni.
Partenza dal parcheggio del cimitero di Casano: ampio e spazioso con la deliziosa chiesetta romanica e la sua scalinata a far da cornice; in alternativa si può parcheggiare 200m più avanti nel parcheggio dell'Annunziata. Ed è proprio di qui che passiamo deviando a sinistra su una via pavimentata che diventa sentiero su erba.
Qualche tratto molto ripido da affrontare a piedi per chi non ha l'assistenza ed in breve si arriva su strada asfaltata. Il fondo compatto aiuta ma le pendenze sono micidiali. Si torna presto su terreno naturale: il tempo di arrivare al monumento che ricorda l'eccidio dei partigiani e si risale su una mulattiera che nel primo chilometro è particolarmente sconnessa.
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In 5 km si raggiunge un bivio da tenere presente per le ultime due discese. La traccia affronta per prima la Bastardo che parte da Castelpoggio varcando il territorio toscano. Anche se ormai abbiamo raggiunto la quota da discesa occorerrà circumnavigare il profilo del colle per arrivare tra un saliscendi e l'altro al grazioso paesello con vista mare. Le strette viuzze e gli scalini fanno da ouverture a questo che si dimostrerà un sentiero ardimentoso, con tratti rocciosi impegnativi, curve strette, sponde naturali e qualche graziosa passerella in legno. Il punto d'arrivo è il Molino del Luco, destinazione comune alle altre due discese: una struttura meravigliosa che ricorda fasti del passato.
Ripetiamo la salita ed affrontiamo la Giannicolo: il traliccio dell'elettrodotto funge da bivio e decidiamo di stare a destra. Discesa questa divisa in due tratti ben distinti: la prima molto guidata si addentra in canyon naturali scavati dall'erosione dell'acqua, la seconda è ancora in fase di ripristino ma già quasi tutta percorribile in sella. E' un unico lungo e vorticoso rock garden: un toccasana per gli amanti del wild.
Diamo fondo alle riserve energetiche con l'ultima salita ed una discesa al cardiopalma: la Scanizzagatti è pura adrenalina! Tratti scattanti si alternano a tratti guidati dove domare la bici è un'impresa. La parte più tecnica arriva verso la conclusione: passaggi gravity, rock garden da urlo, e braccia e gambe che invocano la fine.
Fine che arriva sempre dal Molino e da qui rapido ritorno al parcheggio.
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