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Baldo Caprino 51 54: la classica del Garda veronese

 Tra la miriade di discese che scendono dal dorso del Baldo, la combinata dei sentieri 51-54 è indubbiamente la scelta ideale per il periodo invernale o quei periodi piovosi che riducono le possibilità di girare altrove: terreno drenante ed abbastanza roccioso, a cui si aggiunge l'effetto mitigante del lago e dell'esposizione a sud.


L'itinerario è molto semplice da seguire, mediamente impegnativo dal punto di vista fisico, mentre sul piano tecnico sono presenti  passaggi non indifferenti, ideali per i principianti che vogliono alzare l'asticella.  

Partenza da Caprino Veronese. Seguendo strade asfaltate secondarie si arriva gradualmente al cospetto della cresta del massiccio. Superato il borgo rurale di Braga si prosegue su strade di montagna, strette ma sempre asfaltate. L'arrivo a Malga Ime segna di fatto la prima metà della scalata, la più agevole. Da qui in avanti un avvilupparsi di tornanti stretti e ripidi segneranno l'andatura. 




Lasciamo alle spalle lo splendido bosco di faggi che ha fin qui ammantato la strada per proseguire tra brulle distese riarse dal sole in alta quota. In prospettiva, sulla linea che si staglia contro il cielo, fanno capolino le varie malghe e rifugi. 

Da Malga Valfredda, con la sua caratteristica parete a ferro di cavallo, si prosegue invertendo la rotta verso sud, abbracciando con lo sguardo le acque turchesi del grande lago. 





Dopo 1km abbondante di salita abbastanza impegnativa sempre su asfalto segue un tratto di mulattiera sterrata in prossimità di malga Colonei. Da qui in avanti segue 1 km in saliscendi con destinazione Doss dei Cavalli, ovvero Malga Zocchi con foto cartolina sul Garda.





La discesa inizia qui con il 51 che serpeggia tra boschi e brughiere. A fare da involontari segnali di passaggi tecnici impegnativi sono i tralicci, in particolare il secondo presso Malga Zilone.




I bivi che si intrecciano scendendo verso valle non danno particolari problemi di orientamento e alla terza biforcazione seguiamo a destra il 54 che scende in basso. La guida è generalmente flow: intervallata da qualche sassaia molto divertente. Finale decisamente infuocato con assortimento di un po' tutti i generi: contropendenze, radici, tornanti stretti, rock garden e gradoni, ma tutto affrontabile con buona padronanza della bici.




Sbuchiamo a Gaon scegliendo il finale più trialistico. Una volta in paese non resta che scendere in modalità urban per completare l'ultimo km che separa dal parcheggio.      

Scarica la traccia

 


 

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