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Sentiero delle Meatte e 153: sui sentieri della storia del Grappa

Mettiamo subito in chiaro che per chi soffre l'esposizione potrebbe non essere il giro ideale. Non stiamo neanche parlando di un giro estremo: il sentiero 153, tra i più suggestivi della zona del Grappa, è un sentiero da affrontare con qualche parametro di prudenza in più e senza prendere rischi.


Lo sfondo tematico della Grande Guerra pervade ogni singolo metro di questo favoloso percorso mtb. L'asfalto ed il traffico sono ridotti ai minimi termini sfruttando vecchie mulattiere militari. Lungo il sentiero delle Meatte sarà possibile ammirare una delle più ardite opere di ingegneria stradale costruite nel periodo bellico: un po' come le 52 gallerie del Pasubio ma più in piccolo. Anche la finalità dell'opera era la stessa: avere una strada per i rifornimenti protetta dal fuoco nemico. 


L'imponente ossario, uno dei principali nel nostro paese, svetta sulla cima del massiccio ad oltre 1.700 m di quota e da lontano appare come una città futurista. Sorge su quella che ai tempi era un imponente sistema fortificato con tanto di collegamenti sotterranei.

L'accesso alle bici è vietato in tutta l'area monumentale.

Partenza da Borso del Grappa nel comodo parcheggio vicino Villa Lunardi. La prima fase della salita è piuttosto arcigna: una serie infinita di tornanti sul fondo smosso e pietroso di un vecchio sentiero militare immerso nel bosco che arriva fino a Campo Croce e la sua costellazione di malghe. 

Se ne sono andati quasi 7km e quasi 800 di D+. Resta ancora tanto da scalare ma le pendenze ed il fondo consentono alle gambe un ritmo più rilassato. Un breve tratto di asfalto e poi deviamo a sinistra prendendo una salita alternativa per cima Grappa che permette di evitare asfalto e traffico.



Dopo 9km tra pascoli riarsi dal sole e ancora butterati dalle granate, si raggiunge destinazione ossario. Al rifugio si può trangugiare qualcosa per ricaricare le energie in vista di fatiche che sono tutt'altro che terminate.








Una discesa di ricongiungimento porta al piazzale dove si incrociano la SP141: attenzione ad alcuni passaggi abbastanza tecnici.




E' ora di risalire la strada delle Meatte che in alcuni punti costringe a scendere, non solo per le pendenza ma anche per il fondo che non concede grip.

Serpeggiando tra gallerie e pareti spioventi si arriva all'inizio del 153 che si può ammirare già sullo sfondo della salita tra i vari crepacci.












Nel complesso la discesa non è particolarmente tecnica tuttavia il fondo smosso la rende infida e qualche passaggio impegnativo su roccia c'è. Da mettere in conto anche la soggettiva e la stanchezza: non ci si può distrarre e anche se tra un tornante e l'altro i rettilinei invitano a correre bisogna resistere alla tentazione; anche le braccia invocheranno riposo. 

Terminato il sentiero si ritorna al punto di partenza seguendo un alternarsi di mulattiere e sentieri a bassa quota. 

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