Val d'Intelvi: la super panoramica sul Lago di Como
Itinerario su "quell'altro" ramo del lago di Como dal sapore epico di attraversata. Non siamo su quote particolarmente elevate ma l'impatto visivo sulle acque lariane è qualcosa che toglie il fiato. Poi c'è un sorprendente contatto con la storia, quello della Prima Guerra Mondiale: sebbene non coinvolta nei combattimenti, una delle più lunghe e sorprendenti fortificazioni del periodo bellico si trova proprio qui ed è parte di quella Linea Cadorna che percorre tutto il confine italo elvetico.
Si parte dal lago, nella traccia si parte da Argegno, ma se si vuole evitare il traffico infernale della statale, conviene partire presto al mattino da Lenno; il consiglio vale soprattutto per l'estate.
Inizia una lunghissima salita che scala la Val d'Intelvi per poi immettersi sulla strada per Pigra dove termina la funivia che parte appunto da Argegno e che costituirebbe un'alternativa non pedalata.
Fino a Castiglion d'Intelvi è un turbinio di tornanti in salita che si avviluppano in questa stretta valle che arriva fino ai confini con la Svizzera. Ma noi giriamo molto prima: dopo 6 km una virata a destra porta a Pigra restando sull'asfalto, ma abbandonando il fastidioso traffico.
Le pendenze si fanno quasi impercettibili, ma è un sollievo che dura una manciata di km: all'arrivo della funivia inizia la scalata vera e propria con pendenze degne di nota. Bisogna tenere duro fino alla Bocchetta di Colonno: da qui un tratto in leggera discesa concede sollievo portandoci senza fatica al Rifugio Boffalora dove ritemprare le energie in vista dell'ultima importante scalata che condurrà sul verde crinale montuoso che domina il lago.
Superando lo storico Rifugio Venini abbandoniamo finalmente anche l'asfalto. Vale la pena soffermarsi sulle strutture militari erette oltre un secolo addietro sul monte Tremezzo prima di iniziare il tratto deliziosamente panoramico in falso piano.
Presenza di tratti esposti ma non pericolosi.
La prima metà della discesa termina in una galleria, ed è caratterizzata da una lunga sequenza di tornanti immersi in un fitto bosco. Terreno assolutamente flow, almeno fin qui. Superata la galleria inizia un alternarsi di tratti scassati su una piccola mulattiera che taglia la strada. Le ambizioni per passaggi tecnici non verranno deluse nella parte finale: alcuni rock garden sono da incorniciare sia per il livello di impegno che per lo sfondo turchese del lago.
Ritorniamo a poca a distanza dal litorale del lago e cerchiamo il più possibile di evitare il caos della statale sfruttando le strade residenziali.
>Lombardia > Bocchette Nava
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