Paganella Old School: Cartons, Giada, Bus del Giaz e Ribs
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Che la Paganella sia un sempre più affermato comprensorio per appassionati di ruote grasse non c'è bisogno di ribadirlo. Quello che però possiamo fare è portarvi con questa traccia nel nucleo dei sentieri vecchio stampo. Dimenticate tutto quello che un Bobcat può fare per farvi scorrere come biglie su una pista, dimenticate anche gli impianti ed immergetevi con spirito da biker primordiali in questo itinerario decisamente duro ma altrettanto ripagante.
Punto di partenza il parcheggio gratuito vicino alla pista da Go Kart. Una breve trafila tra strade e stradine conduce in una manciata di km alla comoda strada forestale "Scudelle" che si innesta a destra della SP64.
I primi 7 km scorrono nelle amene atmosfere di un bosco di larici secolari fino a sbucare tra i prati spianati dove sorgono impianti e piste da sci. Una di queste ci servirà per accorciare la distanza verso l'ingresso del Cartons trail: per chi non ha l'ebike toccherà spingere per un buon quarto d'ora.
Sono 4km ad alta intensità con sequenze di rocce fisse da dribblare con destrezza, contropendenze da gestire e qualche passaggio gravity. Le intersezioni con la forestale permettono di riprendere il fiato.
PS: il consiglio è quello di evitare la viscosità del primo mattino.
Si sbuca in uno spiazzo con panchine e fontana, ideale per riprendere energie in prospettiva della uggiosa risalita che porterà sulla vetta. Anche qui un breve tratto a spinta, veramente pochi minuti per ricongiungersi alla lunga forestale che in 8km porta al rifugio Roda.
Da qui parte una delle più iconiche discese del comprensorio: la Giada Line. Malgrado qualche addolcimento operato negli ultimi anni conserva un carattere burbero dovuto al fondo decisamente sassoso e spigoloso e qualche tornantino stretto da manuale.
Lo abbandoniamo nello spiazzo deviando a destra orientandoci anche con la cartellonistica sul Bus del Giaz: il curioso toponimo si deve ad un piccolo ghiacciaio perenne consevato nella cavità, chiusa da un cancello in ferro, che si incontra poprio all'inizio del percorso.
Per i biker rotti ai sentieri più brutali questo trail risulterà favoloso: c'è solo un passaggio molto impegnativo su roccia e con pericolosa esposizione sul fianco sinistro che consigliamo di affrontare a piedi, per il resto goduria assoluta. La seconda parte, quella che inizia dopo una struttura, è descisamente più fluida ma con tratti gravity dove serve buona tenuta.
I giochi, almeno per questo trail, si concludono davanti al rifugio Meriz. Prepariamo all'ultimo colpo di reni per risalire l'ultima china: 150m di dislivello per raggiungere l'ingresso del Ribs.
Il livello di difficoltà rimane sulla linea di quanto portato a casa finora. Il Ribs si distingue per i costoni di roccia in contropendenza e per una serie diabolica di placche e rock garden. L'inizio è all'insegna del gravity, segue un ingannevole tratto flow per poi scatenarsi in un tripudio di passaggi tecnici da urlo che non mollano fino a quanto tutto non si placa tra le verdi campagne intorno ad Andalo.
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