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Bocchette di Nava (CO) alla scoperta delle trincee del Lago di Como

Itinerario molto particolare, apparentemente facile e breve, ma che presenta parecchi tratti inaspettatamente ostici sia in salita che nelle due discese. 


Intrigante il contesto storico legato all'imponente presenza di un sistema fortificato sorto tra la fine dell'ottocento e l'inizio della Grande Guerra che ha preso il nome di Linea Cadorna. Può suonare strano che tutto questo sia sorto al cospetto di uno stato neutrale come la Svizzera ma il detto latino "Se vuoi la pace prepara la guerra" valeva molto più di oggi. Inoltre i comandi italiani, durante il primo conflitto mondiale, temevano un possibile colpo di mano degli austriaci con la complicità dei cugini elvetici: pertanto quelle che dovevano essere solo fortificazioni di confine sono state ampliate e modernizzate.








Per fortuna almeno qui i venti di guerra non hanno soffiato e ci possiamo godere il beneficio di utilizzare strade e sentieri dell'epoca oltre ad ammirare panorami mozzafiato con vista sul lago più celebre della letteratura italiana.

Parcheggio comodo su Via Indipendenza a pochi passi da Menaggio. Salendo per strade residenziali riusciamo a ridurre al minimo l'unico effetto negativo che il territorio rilascia: un traffico spropositato. 

Raggiunta località Croce ci si innesta sulla forestale che attraversa le trincee, decisamente ben tenute, e con punti d'osservazione che sono una chicca per gli occhi.

Si arriva fino alla croce degli alpini e da qui inizia la discesa Crocetta. Bisogna ammettere che non è un trail al 100%. Alcuni passaggi sono divertenti ma altri eccessivamente tecnici ed altri ancora esposti.

 

Sbucando in una zona residenziale poco sopra il litorale lacuale risaliamo tornando in località Croce in direzione delle Bocchette di Nava: i primi 3 km sono su asfalto/cemento e presentano un conto durissimo alle nostre gambe. Pendenze più clementi si trovano invece sulla forestale che cingono il Sasso di San Martino. Questa aggiunta è un tratto panoramico molto piacevole e su single track da ripercorrere in andata e ritorno.


Il momento clou arriva al km 15 con la discesa vera e propria che si snoda a serpentina sul fianco verdeggiante della montagna fino a rientrare come un vortice nel bosco. Complessivamente il livello tecnico è medio alto: un dominio di tornanti nella prima metà, divertente tratto guidato e roccioso nella parte finale. 









Anche qui presenza di tratti esposti! Nulla di estremo sia chiaro: ma dato anche il fondo sassoso è indispensabile la giusta dose di prudenza. 

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