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I migliori 5 percorsi enduro di Feglino (Finale L.)

Una rete sentieristica tra le più imponenti a livello internazionale popolata da biker che migrano da ogni parte d'Europa e per tutto il periodo dell'anno. Finale Ligure non ha bisogno di presentazioni, ma di una bussola per trovare l'orientamento in mezzo al groviglio infinito di percorsi.


Sponsorizzato da EKOI

pub Questo ipertrofico sviluppo induce a districarsi tra le varie tipologie di percorsi. In questa proposta di itinerario abbiamo selezionato 5 trail per amanti dell'enduro vecchia maniera: dove si tende ad affrontare la natura così com'è, senza quella artificiosità, anche un po' stucchevole, che va di moda.

La base è Orco Feglino dove i piloni autostradali e la chiesa di San Rocco delimitano i confini archietettonici di questo comune dell'entroterra finalese. Da qui partono tutte le salite che arrivano al crocevia posto in prossimità della chiesetta del bivio Ca' de Ramundi dove la SP 27 confluisce sulla SP23. La monotonia della salita è ravvivata dalla pregevolezza estetica della facciata color avorio della chiesa di Santa Maria Ausiliatrice.



Due discese si imboccano girando sulla destra in salita per altri 70m e sono la Ca' Bianca e la Little Champery (altrimenti nota come Pian Merlino). Sono le più lunghe ed impegnative dal punto di vista tecnico e per certi aspetti simili. Si tratta di single track a tratti piuttosto stretti e scavati con numerosi salti di media difficoltà ma che talvolta si presentano in sequenza ed in pieno slancio. In media si può parlare di S3 con punte di S4 o persino un S5 sulla Little Champery. D'altronde questo è un trail dove i professionisti vengono a testare nuovi modelli.






Girando invece a sinistra del bivio della Chiesetta si intraprendono la Cro Magnon e la Pino Morto (conosciuta anche come Legnaia), mentre poco più in basso in località Ca' de Cia parte la Margot. 

La prima nominata non è solo una discesa: il suo passaggio nella grotta naturale è l'icona di tutto il comprensorio. Il nome non è casuale, la zona è stata realmente interessata da ritrovamenti di epoca primitiva e le atmosfere del profondo bosco emanano quelle atmosfere arcaiche.





Pino Morto è una discesa molto elettrizzante che non molla un attimo, quasi impossibile fermarsi una volta ingranata l'andatura. Una cavalcata furibonda su passaggi rocciosi, tornanti stretti e salti che nonostante la brevità lascia con il fiatone.






Molto divertente anche la Margot con un paio di passaggi su roccia decisamente tecnici ed una guida anche qui molto fisica.

  



Ce n'è abbastanza per completare una giornata con la ebike o con muscolari molto allenati. In caso contrario l'alternativa Shuttle di sicuro non manca.


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