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Week end a Rapallo (GE) con due perle: Portofino e Anchetta

Rapallo è una sempre più affermata realtà dell'enduro/all mountain: un weed end di ruote grasse in questa zona è sugli stessi livelli delle più blasonate località liguri.


Rapallo MTB


Stretta tra la città della Lanterna a ponente e l'intramontabile Sestri Levante sul lato opposto, Rapallo ha la particolarità di offrire due bellissimi itinerari diametralmente diversi per posizione geografica e tipologia di percorso. In questi due itinerari mtb percorreremo il versante litoraneo con il promontorio di Portofino, mentre nel secondo affronteremo il crinale dell'entroterra che sormonta la città.

Prima di iniziare la descrizione un doveroso ringraziamento al B&B Casa Pietro e Bea che ci ha gentilmente ospitato.



Promontorio di Portofino Parco Regionale




Non servono ulteriori presentazioni: il nome parla da sè. Località mondana e meta di turisti barcaioli, ma il vero lato da scoprire non è questo bensì la ricchezza naturalistica fatta di biodiversità e particolarità geologiche tutelate dall'ente parco. Un gruppo di guide mtb si prodiga per mantenere sentieri dedicati e garantire una certa armonia con gli altri avventori. Tuttavia vista l'alta frequentazione turistica esistono dei regolamenti che invitiamo a seguire come specificato sul sito del parco: 

Parco Naturale Regionale di Portofino - Home



Il periodo consigliato è luglio-marzo, preferibilmente evitando week end e festivi.
Partenza vicino al casello autostradale: si trovano parcheggi in zona o nelle vicinanze del camping Rapallo. 
I primi 4,5 km se ne vanno su tranquillo asfalto fino a Ruta, località di soggiorno del filosofo Friedrich Nietzsche, dove incontriamo qualche pendenza più accentuata in prossimità del centro. Dopo aver apprezzato l'amena piazza panoramica occorre fare attenzione ad imboccare la strada privata dell'hotel Kulm (il passaggio è tra le due colonne d'ingresso). L'imponente struttura stile liberty è un vero pezzo di storia: inaugurata nel 1908 ha ospitato illustri personaggi del novecento quali Puccini, D'Annunzio e Marconi. Negli anni è però caduta in declino, e non ha funzionato un tentativo di rinascita nei primi anni del 2000. Pertanto la sua immagine è quella di un colosso alberghiero in decadimento. 




L'asfalto si aggroviglia in una serie di tornanti che in un paio di km conducono all'ingresso dell'hotel. Siamo al 7km e si entra nel cuore del parco percorrendo un antico selciato sapientemente ricostruito. Un manto di macchia mediterranea ci avvolge piacevolmente in questa fase della salita che culmina sulla vetta di Portofino. Prima però si passa in località Pietre Strette si devia in netta salita sulla destra. Qui si fanno notare le formazioni geologiche di origine vulcanica da cui deriva il toponimo. 




L'obiettivo è arrivare al semaforo vecchio posto sulla cima assieme al ripetitore RAI. La conquista della sommità richiede tratti a spinta ma tutto sarà abbondantemente ripagato dalla turchese delizia del mare e da una discesa elettrizzante. Il percorso parte sul lato più vicino agli edifici ed ha la larghezza di un single track extra large ma ad alzare il livello tecnico è il fondo particolarmente roccioso e le traiettorie contorte di decine di tornanti. 







Concluso questo anello breve ma intenso proseguiamo verso levante alla ricerca della "pista nera" detta Mulini. La salita è breve e non troppo impegnativa e culmina sul poggio del Monte Pollone (km 14). La discesa è un misto di naturale e costruito che nel complesso risulta molto divertente sebbene scavata e migliorabile in alcuni punti. Più flow rispetto alla precedente ma lo scassato non manca. Non resta che seguire le bucoliche stradine che scendono sul litorale di Santa Margherita. Ci si può ora dedicare ad un po' di sano cicloturismo perchè Rapallo con la sua poliedricità di stili e architetture merita veramente una visita. Si possono deliziare gli occhi con i colori pastello degli edefici e le tante strutture difensive erette in epoca marinara per difendere la costa dai terribili attacchi turchi oppure ammirare le poderose architetture delle basiliche e le pittoresche porte cittadine.  






Santuario di Montallegro - P.so Anchetta
Passo dell'Anchetta MTB




Secondo itinerario che ha come icona la facciata neogotica del santuario di Montallegro. Sorta nel XVI sec. su leggende di mistiche apparizioni è stata stilisticamente rinnovata dall'architetto milanese Luigi Rovelli sul finire dell'ottocento. Visivamente impattante per forma, struttura e vivida colorazione avorio si raggiunge dopo una scalata di 9 km partendo dal centro di Rapallo. Salita impegnativa ma agevolata dall'asfalto e dalle pendenze non accentuate: è una classicissima per gli amanti delle scalate.




La parte wild del percorso inizia subito dietro l'angolo: aggirando l'edificio sulla sinistra si prosegue sulla linea del crinale ultimando gli ultimi sprazzi di salita. La discesa scorre lungo il crinale che intercetta a metà il Passo dell'Anchetta: la prima sezione è abbastanza scorrevole sebbene il fondo non sia propriamente flow. La parte veramente tecnica inizia però dopo il passo dell' Anchetta (km 14) in quel tratto di leggera risalita (poco meno di 1km in tutto e su asfalto) che conduce ai trail enduro veri e propri tra cui la famosa "dentista". Passaggi gravity, rock garden, gradoni e tornanti stretti faranno la felicità dei biker col demone dell'enduro.



Finale davani alla chiesa in frazione Sampierdicanne (km 18) e due tornanti su asfalto sono l'unica cosa che ci separa dal mare. Per il ritorno si può tranquillamente caricare la bici in treno ed evitare una lunga ed inutile pedalata nel traffico della statale Aurelia. 


    

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