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Doppietta enduro sopra Fanano (MO): Cai 429 e 425

Anello enduro nell' Alto Appennino Modenese ideale per la bassa stagione quando il Generale Inverno si oppone all'avanzata sulle quote alte del crinale. 

Nel gruppo di trail che partono da Fanano questo percorso ha la peculiarità di unire due discese molto divertenti ed eterogenee: il CAI 429 breve, intenso, sorprendente e l'arcinoto CAI 425 una divinità per gli amanti della "vecchia scuola".  




Partenza dalla località Due Ponti in Fanano con ampio parcheggio nella zona del "Lido". 
I primi 9 km sono su asfalto. Si comincia con la prima serie di tornanti che portano alle altitudini di Fanano di cui attraversiamo il pittoresco centro realizzato con la pietra locale lavorata dai maestri scalpellini. Lasciato il paese alle spalle si attraversa tutta la fredda valle del torrente Fellicarolo fino a giungere nell'omonima frazione.  



Lungo la strada incontriamo il ceppo residuo di un pioppo ultracentenario

Questa piccola ma accogliente località è costituita da un doppio filare di case che costeggia la via principale, con la chiesa parrocchiale che guarda dall'alto. Da questo posto rinomato per le castagne partono numerose escursioni, tra cui quella alla cascata del Doccione (km 9,5) a cui non possiamo dire di no. Ampiamente annunciata dalla segnaletica non possiamo mancare di visitarle con un breve ex cursus sulla stradina a fondo naturale che rapidamente conduce al fragoroso spettacolo d'acqua. Se sarà impressionante o meno dipende da quanta materia prima Giove Pluvio concede.



Uno sterrato (che dopo poche pedalate si rivelerà micidiale) prende il posto del nastro bituminoso in corrispondenza del Rifugio Taburri (km 11). Nel ventre di un bosco avvolto dalle chiome gigatesche dei faggi e degli abeti.
Per approdare alla discesa servono altri 2km che richiedono qualche colpo di reni nei tratti più ostici. Il 429 ci aspetta con un ingresso costituito da un piccolo spiazzo verde. Dopo un paio di curve sinuose il single track scorre ai ritmi di una natura rude che rivela sorprendenti formazioni rocciose fatte di scaglie e lastre, tratti pendenti e passaggi elettrizzanti dalle traiettorie fantasiose.










Sentiero intenso ma non tanto lungo: la strada asfaltata che risale alla volta del crinale appare subito dopo aver attraversato un nucleo di case in pietra.
Risalita su abbordabile asfalto nei primi 3/4, poi un tratto maledetto di bici a spinta (dopo il ristorante Ca' Baroni) per le forti pendenze ed il fondo smosso (tuttavia affrontabile con la ebike).
Con 19 km alle spalle è arrivato il momento di affrontare uno dei più esaltanti single trail di questo angolo d'Appennino. Non serve essere dei maestri per affrontarlo tutto in sella ma per apprezzarlo a dovere bisogna berlo tutto d'un fiato arrampicandosi sulle sponde naturali e senza spremere i freni come fossero limoni. L'inizio è un flow propedeutico per entrare in temperatura. Seguono tratti con pendenze accentuate e traiettorie acrobatiche da capogiro che non concedono tregua. Il tutto condito da gradoni e passaggi su roccia che rendono il tutto ancora più piccante.









Divertentissimo il finale sui vorticosi tornanti che riportano all'altezza del torrente Fellicarolo. Da qui si seguono le impetuose acque restanto sullo stradello che in poche centinaia di metri riporta alla partenza.      
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