Lizzano in Belvedere: il superflow dell' appennino bolognese
Itinerario immerso nelle tipiche atmosfere dell' Appennino Bolognese: boschi sperduti solcati da impetuosi ruscelli e una presenza umana lontana dalla frenesia moderna.
Accanto alle impressionanti formazioni dei castagni secolari si accompagna un sottofondo a perdita d'occhio di faggi e abeti così fitti ed alti da tappezzare il cielo. Sensazionale è anche quel tuffo nel passato che si compie addentrandosi tra piccoli borghi in pietra e incontrando qua e là chiese, monumenti votivi ed anche strutture di vecchi mulini.
Percorso che al di fuori dei romanticismi si presenta alquanto impegnativo per dislivello e da non sottovalutare sotto il profilo tecnico, vista anche la presenza di tratti esposti.
Partenza da Lizzano in Belvedere dal parcheggio del centro sportivo. Il primo tratto di salita affianca il torrente Silla fino a Pianaccio (5 km).
L'asfalto fin qui intrapreso continua fino al Rifugio Segavecchia per quasi 2km. Superata la struttura inizia una lunga ascesa sulla ghiaia della Strada Forestale Segavecchia che abbandoniamo dopo qualche tornante per salire, sempre su mulattiera, attreverso il cai 111. Dopo 12 km la svolta sulla sinistra: una breve rampa costringe a fare due passi a piedi prima di lanciarsi nella lunga e decisamente flow discesa che terminerà tra le mura di Monteacuto delle Alpi.
Come un paese con strade, piazze e chiesa possa sopravvivere abbarbicato su una rupe in quel modo non è dato sapere. In ogni caso val la pene spingersi fino alla chiesa di San Nicolò per apprezzarne il fascino al completo.
Da Monteacuto si ritorna sempre in discesa su un single trail sempre all'insegna del flow; emozionante al punto giusto e in un contesto naturalistico da favola che sfocia direttamente nelle acque del rio Baricello in corrispondenza degli edifici che ospitavano il mulino della Squaglia (km 19).
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