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Epico del Bondone: dall'Adige alla vetta

Ogni itinerario ha un inizio e una fine e a volte questi coincidono con il volto stesso di un territorio: la Val d'Adige con lo scorrere impetuoso del grande fiume nordico ed il Bondone, una delle più alte vette che coronano la vallata trentina. Se c'è qualcosa che conferisce il carattere di epicità ad un giro è proprio questo confrontarsi con le grandezze della natura.



Video di Paolo Pizzini

Il tratto di partenza può essere scelto in vari punti della valle tra Pomarolo e Aldeno. Si può optare per la strada provinciale (più corta) od optare per la ciclabile allungandola un po'.

Comunque la si prenda la salita è durissima anche se variegata per pendenza e tipologia di fondo con un tratto di portage da mettere in contro prima del finale approdo sulla cuspide.

Una prima rampa con fondo ciottolato si dimostra ottima per rompere il fiato ed entrare in una splendida forra scavata dal torrente Arione. In breve si incrocia la strada e si prendono d'infilata i vari comuni sparsi di Cimone, fino ad arrivare a Covelo, paese letteralmente arrampicato alla parete montuosa. Proseguiamo fino a Garniga ultimo baluardo della civiltà dove ricaricare le energie.





Segue una lunghissima scalata dove l'asfalto lascia il posto allo sterrato nel giro di qualche tornante. Dopo un'ascesa a tratti impraticabile per le eccessive pendenze si sbuca nei bucolici prati di Viote tra pascoli e torbiere e con la Cima del Palon a fare capolino.



Resti archeologici del Castelletto di Madruzziano

Si prosegue in direzione nord verso la cuspide del gigante e la sua schiena a forma di vela. Tra panorami western e colorazioni pastello che variano dall'avorio al rosso pompeiano approdiamo alla meta dopo un impegnativo tratto con la bici inevitabilmente caricata sul dorso.








pub Dopo aver goduto dei panorami che spaziano a tutto tondo dalle dolomiti alle prealpi gardesane, inizia una discesa molto divertente e variegata. Prima tranche sulla parte alta estremamente panoramica ma un po' ostica come tipologia di fondo. Il piacere della guida inizia con un ingresso gravity nel bosco e da qui un susseguirsi inebriante di tornanti e gradoni che non molla fino al lago di Cei.







Un periplo del curioso lago nato dai movimenti franosi del crinale non si nega. Segue un tratto di ricongiungimento un po' blando e senza particolari emozioni ma si tratta di pazientare: un favoloso sentiero con sponde naturali e rock garden ci accompagnerà per un finale all'altezza del resto del giro.




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