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Bocca di Saval (TN) discesa mozzafiato sul Lago di Ledro

Per quanto l'itinerario di Bocca di Saval sul Lago di Ledro possa apparire risicato in termini di dislivello e lunghezza stiamo parlando di uno dei percorsi all mountain del Trentino che quanto ad offerta di interesse storico, bellezze naturalistiche e adrenalina in discesa si annovera tra i più suggestivi.




Inoltre l'impegno fisico e tecnico richiesto sono tali da arrivare al parcheggio stanchi e soddisfatti.

Partiamo direttamente dalle sponde del Lago di Ledro abbandonando l'auto in un parcheggio libero presso la Chiesa di san Michele a Mezzolago con vicino minimarket (parcheggi liberi si trovano anche qualche km più avanti).

Qualche centinaio di metri sulla ciclabile adiacente le acque turchesi del lago,e poi salita su strada comunale entrando nella Val Concei.

Prima di lasciare il lago alle spalle è piacevole lasciarsi permeare dall'idea che 4.000 anni fa (età del Bronzo) i nostri progenitori abitavano quelle sponde costruendo una fitta rete di palafitte come quelle che si possono osservare nel museo del Lago di Ledro.


Salita che parte dalla zona industriale di Lenzumo da cui inizia la scalata vera e propria che si svolge su comoda strada ex-militare con pendenze regolari ed una buona ombra come scudo dal calore del sole. L'avanzata scorre su asfalto per i primi 12 km in corrispondenza di un avamposto austriaco della Grande Guerra che si può visitare nelle immediate vicinanze del cartello che ne indica la presenza. Superata Malga Trat resta un breve passaggio in lieve discesa ed una rapida risalita per fare tappa allo storico Rifugio Pernici (km 13,5). Come si noterà dalla presenza di strutture militari la zona ed il rifugio stesso erano parte integrante di un complesso sistema difensivo. Il dispiegarsi di lunghe linee di trincee e camminamenti ci seguirà fino all'inizio della discesa sul sentiero 454.












Arrivati alla struttura non dobbiamo far altro che scendere dalla bici e culminare il restante dislivello (circa 200m D+) percorrendo a piedi un tratto vietato alle bici. Indipendentemente dal divieto il sentiero non è percorribile in sella per via del fondo sassoso oltre ad essere alquanto esposto e frequentato da escursionisti. 

In 1,5 si arriva sulla mulattiera in località Bocca Saval e da qui l'ultimo sforzo per conquistare la cima Bocchette di Caret passando a fianco delle trincee che solcano il panoramico crinale. 






Ci godiamo questi metri di discesa aggiunti e una volta lasciata alle spalle la malga ed i suoi verdi prati iniziamo una folgorante discesa sul mitico 454 (km 17,4). 

La prima tranche è decisamente improntata al tecnico con rock garden da brivido e stretti passaggi su rocce levigate dall'azione erosiva dell'acqua: il tutto in una ambientazione primordiale impressionante ed abbellita da scorci panoramici sul lago. Massima attenzione ai passaggi esposti presenti all'inizio!

Seconda parte nettamente più flow e meno tecnica ma sempre molto divertente con una ripresa all'insegna del roccioso nel tratto finale che regala qualche brivido su gradoni naturali. 

Finale diretto sulla ciclabile percorsa all'andata che con una serie di pedalate sul pianeggiante riporta al punto di partenza.



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