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Nuove avventure All Mountain sullo Zugna tra Malga Tof e Cengio Alto

E' una miniera inesauribile di sentieri mtb quella che si snoda tra Rovereto ed il Monte Zugna. L'abbiamo già esplorata tracciando in mezzo all'inestricabile groviglio di percorsi e ancora una volta siamo riusciti a portare a casa discese totalmente inedite. 


A rimanere costante è invece la salita: il serpentone di asfalto e ghiaia che parte da Lizzana, attraversa il parco archeologico delle "orme dei dinosauri" con l'infernale scenario della Ruina Dantesca e poi sul crinale spartiacque tra Val d'Adige e Vallarsa. 




Andiamo con ordine e lasciamo le auto nel parcheggio della rotonda dei dinosauri. Da qui si sale scalando le vie di Lizzana abbarbicate sulla collina e proseguendo su asfalto per 3,5 km affiancando le lapidi commemorative della "strada degli artiglieri"



Superata la sbarra che delimita il confine del parco archeologico che conserva le orme dei giganti del passato si continua in ascesa su sterrato. Dopo il saluto al fungo di Albaredo, singolare formazione geologica simile al fenomeno erosivo delle "piramidi" si prosegue fino ad incrociare nuovamente l'asfalto (6,5km) sulla strada per il rifugio Zugna costruita per le esigenze della Grande Guerra.


Ondeggiando tra le sponde delle opposte vallate tra tornanti impervi ed un grado costante di salita al 12% come da regolamento militare si raggiunge Malga Tof che rappresenta un momento ideale per la ricreazione.
Ormai ci siamo: ancora 1km di ascesa e poi sulla sinistra si imbocca un sentiero a mezza costa che gira repentino a sinistra con un rock garden verticale che mette i brividi anche ai biker di più lungo corso.



Continua attenuando il livello tecnico ma mantenendosi divertente fino all'incrocio con la strada fatta in salita. Segue un leggero avanzamento sulla sinistra per incanalare un primo trail che sfocia sulla mulattiera e poi avanti ancora a sinistra per scatenarci in una coppia di discese favolose. Il fondo è un misto di flow e roccioso su cui è impossibile annoiarsi anche perchè le traiettorie sono molto strette, imprevedibili e giocose. 







Siamo al km 16 e con l'aiuto dell'ebrezza discesistica ingaggiamo nuovamente la stessa salita. Stavolta giriamo a sinistra al termine della strada ghiaiata. L'andamento è altalenante nella prima fase: una brutale discesa come incipit lascia ben sperare ma c'è ancora qualche cresta da scavalcare. La vera discesa inizia subito dopo la croce del Cengio Alto. 


Dopo una placca rocciosa di non facile interpretazione si scende ad un ritmo infuocato tra favolosi rock garden e passaggi al fulnicotone in uno scenario di natura primordiale.












Si sbuca davanti all' Ossario dei Caduti con la sua ben distinguibile cupola: un sentiero pedonale riporta rapidamente al livello pianeggiante da cui siamo partiti.  
 

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