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Quartetto di trail enduro a Castelnuovo Val di Cecina (PI)

Un luogo dove vengono spesso evocati i diavoli, l'inferno, le streghe non sembrerebbe addirsi ai ritmi di una piacevole domenica di ruote artigliate. In realtà ad armare la fantasia, in questa terra d'enduro che è Castelnuovo Val Cecina, è una risorsa energetica del sottosuolo e una volta tanto non parliamo di idrocarburi ma di energia geotermica. Nel ventre di queste colline giace una sorta di caldaia naturale che da anni è diventata una parte rilevante della produzione energetica nazionale (il 5%, dati Enel).

Enormi comignoli fumanti ed interminabili grovigli di tubi hanno finito col conferire un aspetto ancor più "diabolico" a questa terra da sempre turbata da vivaci fenomeni geologici come le fumarole.

Da qualche anno a questa parte anche la superficie ha iniziato a pullulare di vitalità grazie ad un'area dedicata alla MTB: si tratta di una realtà che richiama molti appassionati per raduni, gare o semplici escursioni. E' il risultato del lavoro di un piccolo ma affiatato gruppo locale che svolge periodiche manutenzioni e dispone indicazioni e tabelle.

Vedi il sito MTB Castelnuovo: https://www.mtbcastelnuovo.com/




Un primo aspetto da considerare per chi avesse già buttato un occhio sui numeri di questo itinerario è che le salite sono alquanto impietose sia per le pendenze che per il fondo prevalentemente naturale o ghiaioso.

Il livello tecnico è piuttosto elevato ed il grado di difficoltà può essere incrementato grazie alla presenza di strutture artificiali per salti.



Come anticipato nel titolo ne abbiamo scelte quattro. Partendo dal parcheggio di Castelnuovo in prossimità del bar ACLI si esce dal centro abitato e si sale deviando a sinistra appena compaiono due vistose ciminiere. L'asfalto dura ancora per un breve tratto imboccando una strada chiusa. Deviazione su sterrato a destra e salita durissima fino all'Aia dei Diavoli con anche una bella salita tecnica in single track. Avanti ancora un po' in saliscendi e iniziano le danze partendo dalla Infernacci. 




Se dobbiamo essere oggettivi questa prima discesa ha lasciato un po' di amaro in bocca: un tappeto di sassi fissi che fa tremare i polsi come un martello pneumatico dall'inizio alla fine unito a traiettorie un po' melense; solo grazie ad un rock garden in zona Cesarini si vede un fugace riscatto. Un buon riscaldamento, prendiamola così.


Risalita su sterrata durissima: a cui si dovrà concedere il bis, ma una cosa alla volta. Si ritorna in prossimità della precedente partenza, si sale ancora un breve tratto in un punto che fa da snodo per tutti i sentieri (ve li suggeriamo in sostituzione della Infernacci) e imbocchiamo Bruciano (in effetti il nome è un presagio: la zona è abbastanza brulla e riarsa dall'esposizione a sud). E' un trail che ci mette un po' prima di ingranare: prima parte con saliscendi nel bosco. Il giro di vite arriva dopo aver incrociato la forestale: subito un rock garden sequenziato di tutto rispetto e via a scendere tra tornanti stretti e passaggi al fulnicotone su roccia e radici. 

pub






Risalita uggiosa (il bis, appunto) che continua in saliscendi sul crinale fino a tornare all' Aia dei Diavoli in combinata con la Stregaia.

La prima scorre con tratti dalla ripidità accentuata, arricchiti da salti artificiali e curve strettissime che impegnano piacevolmente la guida fino all'incrocio con la strada asfaltata. 





Da qui si prosegue a destra per un centinaio di metri ed in leggera risalita. Sulla sinistra, all'altezza di uno spiazzo appare il gate della Stregaia. Nome fiabesco abbastanza evocativo di un contesto immerso in un bosco tenebroso, col terreno irradiato da un groviglio interminabile di radici ed una serie micidiale di contropendenze. 







Si sbuca in prossimità di un ruscello e da qui si risale sulla sinistra per strada sterrata e poi asfaltata con panoramica sul paese di Castelnuovo abbarbicato sulla rupe rocciosa.     

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