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Val Trompia enduro: Corna di Sonclino (BS)

Itinerario All Mountain dalle tinte incredibilmente selvagge pensando che si svolge a pochi minuti di macchina dalle ciminiere del capoluogo lombardo. Anche l'altitudine non è da capogiro eppure gli scenari  non hanno nulla da invidiare a quelli d'alta quota con tanto di brividi verticali e sorprendenti formazioni rocciose. 



Siamo all'inizio della Val Trompia, solcata dal fiume Mella e culla della civiltà retica dei Triumplini. Partenza tra Cogozzo e Sarezzo in una zona fortemente marcata dalla presenza di stabilimenti industriali per la produzione di acciaio e armi.

La destinazione è Corna di Sonclino, teatro di battaglia di un furioso scontro avvenuto a pochi giorni dalla fine della seconda guerra mondiale tra partigiani della brigata Garibaldi ed una formazione nazifascista che comprendeva anche la famigerata X-Mas.

Partenza in zona Esselunga, imboccando subito la trafficatissima strada provinciale che per fortuna abbandoniamo dopo 2km all'altezza di Termine. La scalata continua su strade secondarie attravaersando vari territori urbani tra Gazzolo e San Nicola. Dopo 3 km con San Nicola alle spalle si abbandona la zona antropizzata per salire alla volta dell' Osservatorio su strada in asfalto/cemento con qualche strappo. Per arrivare all'anelata cima sono da macinare 14,5km di una salita particolarmente impietosa nella "spirale" finale che avvinghia la vetta. L'ultimo tratto, dopo la chiesetta degli alpini dedicata ai partigiani caduti nel conflitto, è da fare quasi tutta a piedi ma parliamo di una lunghezza di un campo da calcio.





Il raggiungimento della croce segna di fatto la conquista della sommità. Da qui in avanti parte una lunga e folgorante discesa. I tratti esposti son abbastanza frequenti ma mai pericolosi grazie al fatto che si svologono praticamente in piano. Ed il primo lo si trova subito all'inizio, dove il sentiero scorre a fil di strapiombo ammantato da un folto prato. La presenza degli scalini caratterizza la prima fase: con la giusta prudenza e prestando attenzione ai paletti di ferro conficcati nel terreno (diciamolo: chi li ha messi non ha proprio avuto una bella idea!). 






Dopo quasi 1km il fondo diventa più "trattabile" e sicuramente più guidabile sebbene rimanga duro da mordere anche per biker provetti. Come trail è difficile da etichettare perchè sotto le ruote passa di tutto: tratti flow, rock garden e scassato senza soluzione di continuità. Altrettanto sorprendente è la varietà di panorami e sfondi che creano giochi di prospettive con un sentiero che scorre in modo temerario tra gli anfratti della valle.




Complessivamente tutto affrontabile in sella tranne una manciata di passaggi dove per prudenza è preferibile scendere.

Finale riposante sulla ciclabile che in 9km alleggeriti dalle pendenze favorevoli riporta al punto di partenza.






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