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Monte Biaina (TN) sul funambolico sentiero delle piazzole

Monte Biaina è un rilievo tutto da scoprire: sia per la favolosa ambientazione che per l'offerta di trail. In una cornice di tutto rispetto che lo vede quasi lambire le acque più settentrionali del Garda, è solcato ad oriente dalla valle del Sarca, immissario del lago. Volgendo lo sguardo a tramonto si è chiusi dall'imponenza del Monte Misone, mentre scorrendo verso nord il crinale si allunga sulle cime del Brento e del Casale.







Una salita decisamente abbordabile che arranca tra tornanti e punti panoramici su cui vale la pena sostare. Anche per l'orientamento il compito non è difficile: basta seguire la strada asfaltata che dal punto di partenza di Varignana sale alla volta di San Giovanni in Monte. La spirale d'asfalto tocca varie frazioni composte da una manciata di nuclei abitativi in mezzo a verdi campi sottratti alla rude natura di una vallata angusta ed infrattata. 


Da Padaro (3,5) a Mandrea i 2 km più tortuosi, poi si arriva al doss del Clef in un'altra manciata di km e qui non può mancare una visita panoramica sul dosso adiacaente la strada.





Mancano 4 a San Giovanni in monte: luogo privilegiato per una rifocillante sosta alla malga o anche solo per riempire le borracce da una fonte naturale.
Siamo ad una svolta: la salita continua ma su un grazioso fondo naturale che dopo aver attraversato un borgo rurale scorre longitudinalmente a fianco del Biaina di cui possiamo ammirare da vicino la cuspide.






Dal km 14 inizia una fase discesistica che è di solo ricongiungimento per ricominciare a scalare ed in modo veemente la salita per Bocca di Tovo. Preparataevi a spingere, non sarà tutto pedalabile ma in una ventina di minuti la questione sarà risolta, arrivando in meno di 1km all' inizio della discesa (km 17).





L'imbocco di quest'ultima presenta una contropendenza ghiaiata su cui serve una discreta capacità di controllo, il resto rientra in canoni di discesa più normali. Quando la discesa sembrava entrata nel vivo arrivano altri 60m di salita, ma sono su dolce mulattiera.

In breve si riprende il ritmo adrenalinico: i passaggi più inebrianti sono circa a metà con rock garden anche complessi ed una serie di lastroni in contropendenza particolarmente insidiosi.




Finale in equilibrio su un fondo che tende sempre più al sassoso in entrambe le declinazioni di smosso e fisso. Di fatto il trail finisce all'altezza di un cava dove ancora campeggia il cartello di pericolo esplosioni. Segue un ricongiungimento stile XC per ridurre l'asfalto che riporta a Varignana.
  
 


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