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Corna di Salò (BS): il trittico

Tre discese che si svolgono in una cornice panoramica di tutto rispetto: i monti Lavino e Pizzocolo che coronano il versante nord, il lago con la sua azzurra aura sul lato orientale, uno sfumare di colline verso le distese della pianura padana guardando verso sud, e i rilievi che riprendono quota a ovest con il Monte Magno.  


Ma deliziare gli occhi non è il solo motivo che spingerebbe un biker a venire fin qui: un bel tris di discese cariche di adrenalina sono il meritato bottino dopo altrettante salite su una strada asfaltata e priva di traffico.

Il punto della montagna da conquistare è visibile sin dalla partenza: una vistosa croce color avorio che fa capolino sulla cuspide del monte San Bartolomeo.

La vetta non è altissima, anzi saremmo ancora in quota collinare non superando (seppur di poco) i 600m di altitudine, ma con la triplice salita il dislivello positivo accumulato graverà con tutto il suo peso.

Partiamo dall'inizio: al parcheggio della rotonda si imbocca subito la  trafficata SS45bis che per fortuna è in discesa e questo accorcia il tempo di permanenza. Al km 2,5 una svolta netta a sinistra porta sulla sinuosa via Panoramica. Con i suoi 5 km di nastro asfaltato conduce sulla vetta. L'ultimo tratto è un raccordo su sterrato che passa attraverso una stradello privato (moderazione e buon senso, non tutti hanno di buon occhio il nostro passaggio) per poi approdare all'ingresso del trail. Inizia la prima e più lunga, ma anche più divertente delle discese. Si passa dalla croce e si mantiene la destra. 






Il trail è molto stretto, con contropendenze e passaggi gravity emozionanti. Richiesta una guida molto fisica su un fondo che per quanto etichettato come flow non esclude passaggi su roccia da brivido.






Risalita e stesso copione per la seconda discesa parallela a questa: stavolta stiamo sulla sinistra rispetto alla croce. La prima parte è decisamente elettrizzante con un curioso formazione a doppia percorrenza: scalini per pedoni e sponde per bikers, ma anche solo scalini da affrontare con il giusto riguardo per chi sale. La parte finale è resa più piccante da alcuni salti artificiali. 


Terza risalita, ma stavolta si gira a destra sul bivio di inizio sterrato: questa discesa, la Strinada, non è per tutti i gusti. Il fondo è decisamente scassato ed alcuni passaggi sono tra i più tecnici del trittico. Per chi ama il genere smosso sarà un vero spasso galleggiare sul manto roccioso e tenera saldo il controllo. Purtroppo il finale è su una melensa carrareccia, in compenso grazie ad una scorciatoria su single track riusciamo a tornare al parcheggio senza toccare asfalto. 


Scarica la traccia



 



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