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Terlago (TN): sentiero dello Strengiador

A chi è pratico di circuiti enduro il nome Terlago non suonerà nuovo, ma questo itinerario non ha nulla a che vedere con i percorsi da gara. Si potrebbe dire che è antitetico ad essi: perché il protagonista in discesa, lo Strengiador,  è un burbero sentiero di montagna con tutte le imprevedibilità del caso.



Terlago è famosa anche per quelle due perle acquose che la circondano ma saranno altri i laghi che troveremo protagonisti: in particolare il lago di Toblino, ammirabile in tutta la sua incantevole bellezza da un balcone privilegiato.

 

Partenza dal centro sportivo di Trilacum a due passi dai laghi. Salita che inizia subito su sterrato seguendo le indicazioni per bici in direzione Vigolo Baselga (km 2,5). Dopo aver seguito un breve tratto di strada provinciale si gira nettamente a sinistra all'altezza della cappella del crocefisso riprendendo lo sterrato.  Intorno al km 4 si ritorna su asfalto dopo aver deviato su un stretto stradello tra i campi. Anche qui l'asfalto dura poco e ci si immette nuovamente su ghiaia passando il pittoresco borgo rurale di Sant'Anna con possibilità di una sosta rigenerante (non ce ne saranno altre). Al trivio si prende tutto a destra seguendo una mulattiera che dopo qualche metro di strappo da fare a piedi prosegue lineare per 3 km fino ad intersecare la SP85 del Monte Bondone.

Non resta che macinare 5 km di asfalto e arrivare alla vetta da cui ufficialmente parte lo Strengiador.
Lungo la strada appare per la prima volta il Lago di Toblino su cui è sontuosamente adagiato il castello, ma avremo di vederlo sotto altre angolature.
Intanto giungendo al punto più alto si guadagna una panoramica meravigliosa sovrastata dalla cima della Cima Verde verso sud e riconoscibilissima ai suoi piedi la Malga Viote dove eravamo passati in un altro itinerario (sentiero Parolet). 



Da una verde conca situata a ridosso del crinale parte la discesa. L'inizio è abbastanza blando, ma all'incrocio con la strada arrivano i preannunci di un cambio di musica. Il tratto più godibile arriva qualche curva dopo nel cuore di un bosco primordiale: sostanzialmente è un flow ma estremamente divertente da guidare con un fondo morbido da mordere con i tasselli.






Si sbuca a Lagolo in prossimità dell'omonimo laghetto dalle torbide acque. Segue un tratto di risalita piuttosto uggioso nel finale. La fatica sarà presto ripagata con panorami da brivido sulla sottostante valle in cui si adagiano il paese di Vezzano ed i laghi di Santa Massenza e Toblino in questo ordine da nord verso sud.
Il sentiero scorre a fianco di una parete verticale con brevi passaggi esposti da fare con la dovuta prudenza. C'è anche occasione di fare un incontro con la storia: alcune trincee di osservazione della Grande Guerra che puntano a valle.




Questo secondo tratto è molto più roccioso del precedente. Anche qui l'inizio è melenso ma poi un insidioso rock garden dà il benvenuto sul tratto più tecnico che non mollerà fino alla fine: trialistico nella prima metà e più fluido a seguire.




Giunti a Vezzano merita una sosta la pittoresca chiesa parrocchiale con l'imponente rosone. 
Non resta che completare il giro affidandosi alla irta a tortuosa ciclabile che nel giro di una ventina di minuti riporta alla partenza. 

 

  

 

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