Montecreto (MO): la Magrignana ed il Pino solitario
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Un'abbinata di discese che combina un percorso MTB poco noto al grande pubblico come la Magrignana con l'ormai leggendario Pino Solitario.
Con Pippo Marani al Pino Solitario
L'itinerario si svolge a Montecreto, nel cuore dell' Alto Appennino Modenese, arroccato intorno al nucleo di vie e fortificazioni di origine medioevale che dominano sullo sfondo lo scorrere delle acque del torrente Scoltenna.
Un territorio che non ha bisogno di tante presentazioni per gli appassionati dell' Enduro. Tra eventi, gare e trail messi a punto da un pioniere del trail building quale Pippo Marani non serve aggiungere altro al biglietto da visita.
In questo giro tipicamente All Mountain si è cercato di mettere insieme un paio di discese diametralmente opposte in tutto.
Partenza dal vasto parcheggio della seggiovia; da qui si sale qualche metro in corrispondenza dell'unico e brevissimo tratto asfaltato della via dei Monti. Con le ultime case alle spalle l'entrata nel bosco segna anche l'inizio di una antica mulattiera che da secoli attraversa questa stretta valle che si inerpica fino al crinale Tosco-emiliano.
Il fondo è un po' burbero ma l'ascesa è graduale e resa gradevole dalle atmosfere di un bosco primordiale fatto di maestosi faggi, verdi pini e castagni secolari.
La prima salita dura 8,5 km intervallata a metà circa dalla presenza dell'iconico Pino Solitario a cui è intitolata la seconda discesa.
Giunti al rifugio Cervarola, all'altezza della seggiovia che sale dal punto da cui siamo partiti, ci prepariamo per affrontare il primo percorso che sbuca sulla frazione di Magrignana e che intitola la discesa.
Primo tratto invero piuttosto blando con discesa su mulattiera scassata ed un progressivo restringimento della stessa dopo 1km. Il sentiero prosegue a mezza costa in falsopiano per qualche centinaio di metri aggirando il monte Cavrile. Il bello comincia ora: il via alle danze avviene su fondo dapprima scontroso con passaggi tortuosi e rocciosi, e anche un humus che rende la bici ballerina. Nella seconda parte prevale il flow ma di quelli selvaggi con traiettorie imprevedibili e inframezzato da passaggi su radici e tratti ripidi. Particolarmente suggestivi sono i passaggi in mezzo ai resti dell'antica civiltà contadina: muretti a secco e case in pietra diroccate.
Il ritorno alla strada asfaltata comporta un breve tratto di ricongiungimento in discesa di fianco alla chiesa e 3 km di risalita verso Montecreto.
Ripetiamo il copione dell'andata ma deviando al km 22 in corrispondenza dei cartelli che indicano il Pino Solitario e le altre tre discese teatro di una recente gara.
Dopo un attraversamento nel bosco in falsopiano inizia il primo tratto che si rivela subito elettrizzante con passaggi acrobatici su rocce spigolose e traiettorie obbligate in stretti pertugi.
Nella seconda metà la guida si fà più fluida su un sentiero dove è fondamentale saper domare la bici su fondo scassato.
Ultime battute su flow con ritorno veloce al punto di partenza.
Di recente abbiamo fatto anche THE BOMB: così chiamata per ricordare il ritrovamento di un ordigno bellico sganciato dagli alleati durante la seconda guerra mondiale.
Facile da individuare grazie alla segnaletica: il collegamento è lo stesso del Pino Solitario. Sentiero che inizia con una mini-DH con rilanci gravity molto veloci. Segue un intermedio flow molto guidato e scattante. La parte più scintillante è il finale con passaggi rock garden molto divertenti.
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