Avventura sul crinale tosco emiliano: dalla Doganaccia a Cima Tauffi
Sarebbe riduttivo definirlo "itinerario in MTB". Questa che si svolge tra i due lati del crinale tosco emiliano, tra le province di Modena e Pistoia, è una vera e propria avventura.
Un giro per biker eclettici in grado di unire l'abilità discesistica del Gravity con lo spirito paziente dell'All Mountain.
Un percorso che serpeggia tra le sponde opposte di un crinale incredibilmente lussureggiante, con distese di abetaie e faggete nella quota media alta e con i mirtilleti che ammantano la parte in quota.
Un viaggio da esploratori che permette di partire dal territorio modenese e valicare il confine toscano scoprendo i caratteristici tratti culturali di questa regione nel piccolo centro di Cutigliano.
L'arrivo alla Croce Arcana si conclude con 350m di D+ e 4km senza un metro di asfalto. Da qui basta puntare il manubrio verso sud e si è già in Toscana; a dimostrazione di questo ci sono gli antichi cippi di fine settecento che delimitavano il confine tra Ducato di Modena e Gran Ducato di Toscana.
L'obiettivo è la Doganaccia, località a vocazione esclusivamente turistico sportiva divenuta ormai Mecca toscana per gli appassionati di DH. Dopo un tratto di congiungimento tra piste di sci ed impianti imbocchiamo l'entrata della "DH Pippo Gravity": la più nera delle nere concepita dal pioniere del trail building Pippo Marani. Il trail, per quanto impegnativo, non presenta nulla che non possa essere affrontato con buone capacità di guida.
Sono in tutto 5,5 km di ebrezza discesistica con passaggi vertical, tornanti stretti e qualche rock garden ma il fondo è prevalentemente flow. Particolarmente suggestiva l'avvolgente abetaia antica in cui scorre il percorso.
Si sbuca direttamente all'ingresso della cabinovia. Con una virata sulla destra si raggiunge in rapida discesa Cutigliano e la incantevole piazza sormontata dallo splendido Palazzo dei Capitani ed il suo mosaico di stemmi signorili.
Percorrendo le viuzze si arriva in un ampio piazzale brulicante di turisti e tavolini. La strada asfaltata che dirama verso nord è quella che ci riporterà lentamente in Doganaccia: in tutto 14 km tra molta ombra e poco traffico e con la possibilità di ammirare dal basso quello che sarà il teatro della seconda parte di questa impresa: Cima Tauffi.
Per raggiungerla occorrerà prima percorrere la carrozzabile che dalla Doganaccia (km 24) risale alla Croce Arcana in 2km di ascesa. Poi da qui lungo la linea del crinale alternando tratti a spinta, tratti in discesa e portage si raggiungerà l'agognata Cima Tauffi (km 30).
La vista sul crinale, intersezione di due regioni, è qualcosa che toglie il fiato: una distesa a perdita d'occhio di creste ondulate che in autunno assume incredibili colorazioni vermiglie. Ben visibile verso ovest il profilo alterato dalle antenne della stazione meteorologica del Monte Cimone e alle sue spalle il Cusna: le due cime che più di tutte le altre aggrappano nuvole in questo settore dell'appennino centrale.
Abbandoniamo il romanticismo e ci lanciamo nella discesa conclusiva che sbucherà poco sopra Ospitale. E' il leggendario sentiero CAI 425 che domina la prima parte: qui lo troviamo lineare ed un po' scorbutico all'inizio, poi entrando nel bosco diventa più sinuoso per sfociare nella piccola piana del Passo del Colombino.
Scegliere un sentiero in questo punto è come tirare su una carta dal mazzo e la nostra dice "Mirandola". E' il sentiero che scende stretto e sassoso sulla destra e poi anziché fluire su Capanna Tassoni devia nettamente sulla sinistra con tratti ripidi e favolose curve all'insegna del più godereccio dei flow.
Terminato lo spettacolo non resta che completare il dislivello mancante con la risalita sterrata che porta a Ca' Zucchi e poi Capanna Tasssoni.
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