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Zugna (TN) sentiero delle trincee e 115 con variante

Continua la lunga serie di esplorazioni sul Monte Zugna che si conferma miniera inesauribile di sentieri. 
Protagonista ancora una volta la storia come parte integrante del percorso. Si attraverseranno le prime linee austriache e italiane nel cuore del fronte trentino meridionale: un caposaldo ritenuto decisivo per l'esito dello scontro.  








La parte iniziale percorre la suggestiva ambientazione di Costa Violina meglio conosciuta come parco paleontologico delle "orme dei dinosauri" e per la particolare morfologia della Ruina Dantesca, appellata come tale dopo esser stata immortalata dalle rime del sommo poeta.
Partenza da Marco, 3 km a sud di Rovereto. Salita ideale per rompere il fiato; fondo sterrato che scorre a fianco di una cava utilizzata in passato dall'esercito ed ora in mano alla Protezione Civile. Dopo circa 4 km si passa sull'asfalto della Strada degli artiglieri il cui innesto è contrassegnato da una sbarra e dalle lapidi che ricordano gli artiglieri italiani caduti in tutti i conflitti. Dopo circa 1 km si torna sullo sterrato: ancora una sbarra verde che segna l'ingresso nel particolare mondo delle orme dei dinosauri con la brulla distesa di macigni che digrada verso l'Adige. 






Superata la fonte di Pra (acqua purissima di sorgente con manufatto e cisterna della Grande Guerra) immancabile la sosta ammirativa al Fungo di Albaredo, un particolare fenomeno di erosione simile a quello delle piramidi (km 6-7).





Al km 8,7 dopo un' impietosa cementata si raggiunge il crinale che separa la valle dell'Adige dalla Vallarsa e che sale serpeggiando alla volta della cima dello Zugna. La strada segue i ritmi cadenzati delle strade militari con salita costante al 12%. 
Questo nastro d'asfalto ricopre la mulattiera con cui gli austriaci intendevano costruire un forte in cima allo Zugna: l'incombere della guerra affossò questo progetto, e la strada divenne l'arteria di rifornimenti per le truppe al fronte. A malga Tof (km 11) consigliata una sosta con pranzo al sacco (la struttura è disponibile solo su prenotazione).  

Seguono altre 5 km che scorrono avvinghiando il fianco della montagna sulla destra e sul lato opposto gli spazi vertiginosi della Vallarsa con vista sulle cime di Col Santo e Pasubio. Intorno al tortuoso nastro d'asfalto si intersecano vari manufatti ereditati dal periodo bellico.




Superata Zugna Torta si abbandona l'asfalto per tornare sul fondo naturale della forestale prima e di sentieri boschivi subito dopo. 
Il sentiero delle trincee inizia al termine di una graziosa discesa dallo spesso manto foglioso. Superato un breve tratto ripido si torna a pedalare attraversando le trincee: è un falsopiano reso tecnico dalle asperità del terreno. 


Una netta svolta a destra al km 18 mette definitivamente alle spalle il lascito storico ed i suoi angusti spazi di manovra. Prima però una doverosa visita al cimitero di guerra riconoscibile per la croce realizzata con schegge di granata; inoltre la vista sulla valle dell'Adige è paradisiaca. Una visuale che si perderà per il fitto manto vegetativo che ricopre il sentiero da qui in avanti.





Si scende sul mitico 115, noto per essere trail burbero e sollecitante per le sospensioni. Al km 19 decidiamo di abbandonarlo per un tratto alternativo ribattezzato "variante scratera". E' forse la parte più godibile dal punto di vista della guida con passaggi acrobatici su rock garden e curve secche da affrontare con il giusto polso.





Si ritorna rapidamente sul 115 usufruendo della parte finale decisamente scassata con sequenze interminabili di rocce fisse che massacrano piacevolmente le gambe.
Finale in una vigna a ridosso di Marco che si raggiunge rapidamente sgocciolando gli ultimi metri della discesa. 
 





Variante Serravalle

Una interessante variante in discesa, ed in piccola parte anche in salita, è questa che scende a Serrvalle. 




Il tratto in comune termina dopo la prima discesa. Anzichè scendere dal 115 si gira a sinistra percorrendo un sentiero abbastanza esposto ma non pericoloso se affrontato con la dovuta prudenza. E' una spirale di tornanti che incrocia diversi punti di interesse storico tra cui anche un accampemento probabilmente utilizzato come ospedale. La difficoltà tecnica non è paragonabile a quella del 115 ma risulta molto divertente e con una panoramica letteralmente da urlo. Insomma da provare almeno una volta.








Commenti

  1. Traccia molto bella dal punto di vista MTB ed eccezionale dal punto di vista storico. Suggestive le lapidi sparse lungo il bosco e le trincee. La parte geologica non l'ho apprezzata molto perché devastato dal caldo.
    Gran parte del giro è esposto al sole quindi suggerisco di percorrerlo non in giornate troppo calde, come ho fatto io che mi sono andato a scegliere una delle giornate più calde degli ultimi 50 anni.
    Discese belle, burbere e molto fisiche. Da rifare sia in MTB che a piedi il trekking dedicato alla grande guerra.
    Un grazie a Raffaele che mi ha fatto scoprire questo fantastico giro.

    RispondiElimina

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