Arco (TN): l'avventurosa discesa del "Toff"
La vasta rete di sentieri mtb del Garda è una fonte di itinerari per tutte le stagioni: nella bassa stagione è possibile avvalersi di itinerari adatti alle giornate corte e con una quota neve relativamente bassa.
L'anello del Toff, poco distante da Arco, è un itinerario che in pochi km offre panoramiche sbalorditive ed una discesa su un single track tutt'altro che banale. Anche la salita è piuttosto impegnativa con tratti ripidi in asfalto nel primo tratto e sterrato nella seconda parte.
Partendo dal campo sportivo AS Baone di Romarzollo si arriva rapidamente alle prime pendici del Monte Biaina dove si interseca il nastro asfaltato che collega con la frazione di San Giovanni. Ne percorreremo solo un tratto di 6 km, durante i quali ci saranno tre interessanti postazioni panoramiche.
La prima (dopo 4 km in mezzo ad una serie di tornanti) è una terrazza sull' Alto Garda e sulla suggestiva Rocca di Arco, abbarbicata su uno sperone roccioso. La seconda davanti al cosiddetto Sas de la Vecia permette di osservare un punto intermedio tra il Lago e la valle scavata dal suo principale immissario, ovvero il Sarca. Infine una panoramica tutta dedicata alla valle del Sarca con interessanti scorci sulle Marocche e su alcune cime tra cui spiccano il Palon ed il curvo profilo del Cornetto del Bondone.
All'altezza dell'ultimo punto d'osservazione (ovvero loc. Mandrea km 6,8) si svolta a sinistra in corrispondenza di una forestale con sbarra verde. Il cambio di prospettiva è totale: con la valle del Sarca alle spalle si segue la linea di una strada che divora il fianco roccioso della montagna con pendenze sempre gradevoli e riposanti tratti in falsopiano fino a raggiungere quota 1.100 (km 10,5).
La discesa inizia da uno spiazzo antistante la cengia rocciosa che corona questa sommità della dorsale del Biaina. Siamo all'ingresso della bocca di Tovo o Toff in dialetto.
Il primo passaggio avviene in una gola dantesca sovrastata da una grigia parete rocciosa, poi sarà un susseguirsi di ambientazioni sempre diverse: dagli aperti spazi dei pascoli di Malga Tovo che incontriamo subito dopo il primo passaggio di tornanti, fino a ritrovarci ancora una volta avvinghiati da una gotica atmosfera fatta di stretti passaggi in una forra scavata da un fragoroso ruscello che talvolta scorre insieme a noi sul sentiero.
La traccia scorre abbastanza rettilinea ma il fondo non permette slanci di velocità. A volte si presentano rock garden veloci intervallati da tratti più flow, ma nel finale è un pavimento di rocce fisse dove si guida come ad un rodeo.
Al km 16 finisce il massacro di gambe e braccia ed inizia un tratto di accomodamento verso la parte finale che riconduce al parcheggio.
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