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L' otto del Lago Pratignano (MO): CAI 409 e Orti

Che abbiate un approccio scientifico o che siate più propensi a farvi incantare da miti e leggende il Lago Pratignano finirà comunque con il suggestionarvi. Si dice che questo altipiano dimorato da vaste praterie sia un rifugio per entità soprannaturali quali elfi e fate. Ma anche per i meno romantici la materia d'interesse non manca. Questo specchio d'acqua incastonato tra le valli del Dardagna e dell' Ospitale è un vero e proprio laboratorio a cielo aperto per geologi, botanici ed ornitologi. La genesi di questo anfratto paludoso risale a remote ere geologiche, quando per effetto dell'orogenesi una cresta montuosa si sdoppiò fino a creare l'attuale aspetto di lembo pianeggiante. Forse quel che è di troppo è l'appellativo "lago" quando di fatto si tratta di una torbiera, peraltro piuttosto insolita per l'ambientazione appenninica settentrionale. Così come è preziosamente rara la presenza di piante carnivore ed uccelli migratori.

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Veniamo all'itinerario mtb che si presenta come uno dei più suggestivi tra i tanti offerti dall' appennino modenese.

Partenza dalla località Due Ponti, a cui si arriva scendendo di qualche tornante sotto Fanano. Salita per 2/3 su asfalto con tratto finale che diventa sterrato in località Ca' del Vento (km10), riconoscibile per le vistose antenne. Da qui inizia uno sterrato che per 2 km si inerpica tra spazi aperti e conifere prima di arrivare alla conca del lago (km 12), adagiata in un anfratto spezzato del crinale.

Con le acque del lago alle spalle si devia sulla destra in corrispondenza del segnavia CAI 409, destinazione Ospitale. Il sentiero si distingue per lo scenario aspro e primordiale fatto di gole, insenature e formazioni rocciose. Nonostante qualche passaggio da effettuare con bici accompagnata il sentiero scorre tra passaggi su roccia e tornanti degni della miglior scuola. L'attraversamento del turbinoso Rio Ospitale (Km 14,5) su ponte di ferro e legno segna la fine della discesa e l'inizio della scalata verso il Passo della Riva che si trova sul lato diametralmente opposto. 





Dopo un breve segmento di sterrato l'ascesa ritorna su asfalto (Km 17) ma in prossimità di Osteria Nuova si può imboccare la forestale (accesso da via Ca' Biagio) che permette di schivare il traffico veicolare. Superato il podere del Feliceto si ritorna sulla strada asfaltata per raggiungere Capanno Tassoni e concedersi un meritato ristoro.

Si imbocca ora il sentiero che volge ad arco sul Passo della Riva, teatro di furenti e decisivi scontri nel corso degli ultimi mesi della seconda guerra mondiale: entriamo nel pieno della Linea Gotica. Il punto più elevato è costituito da un arroccamento naturale che i tedeschi trasformarono in postazione armata. Nei libri di storia è conosciuta come Riva Ridge Battle e si svolse nei primi due mesi del 1945 con il successo (pagato a caro prezzo) delle forze angloamericane. 




Da qui inizia una lunga e divertentissima discesa particolarmente variegata. Il veloce single track del crinale riconduce al lago e da qui si torna sul versante della valle dell' Ospitale già teatro della salita iniziale. Imboccando il super-panoramico 405 si torna rapidamente a Ca' del Vento che stavolta attraversiamo passando per i suggestivi prati che dividono gli abitati rurali ed i metati per il castagno.

 





Un breve ma intenso antipasto enduro ci separa dal cartello che segna l'inizio del Sentiero degli Orti, ovvero la parte a più alta intensità di adrenalina. 

Sentieri Appennino Modenese




La tecnica dei manuali troverà qui tutta la sua applicazione sul campo: curve strette su fondo scassato, traiettorie impetuose dove una buona dose di sano istinto non guasta. Per concludere, da Serrazzone (dove termina il sentiero) vale la pena risalire qualche metro per concludere con un divertente single trail che riporta ai Due Ponti. 

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