Libri - Maglie - Tracce- Attrezzatura

Cima della Marzola: la vetta di Trento

Alcuni luoghi del Trentino sono decisamente sottovalutati per l'offerta straordinaria di panorami e sentieri. L'escursione MTB sulla Cima della Marzola è uno di questi: itinerario poco gettonato dal grande pubblico ma in grado di conquistare ed essere conquistato per la sbalorditiva bellezza panoramica del suo crinale e per la favolosa discesa che riporta in valle. 


Per certi aspetti è anche giusto che questo itinerario rimanga d'élite: lo consigliamo solo a chi ha un vero spirito All Mountain con la pazienza di scalare salite impietose, con la curiosità di scoprire i resti storici lasciati dalla Grande Guerra e con il buon senso dell'escursionista che ha un occhio di riguardo per chi sale a piedi mentre ci godiamo l'ebrezza della discesa. 






Partenza dalle pendici della montagna dal piccolo centro di San Rocco ubicato a ridosso del Bosco della Città. Si segue la strada che cinge la collina vitivinicola, superando alcune affascinanti ville signorili. Superati gli abitati di Villazzano e Gabbiolo si devia a destra in direzione Borino dopo un leggero declinare. Inizia ora (km 3) la tortuosa ascesa al passo del Cimirlo che si conclude dopo 4 km di ex strada militare (asfaltata) dalla pendenza molto graduale e sotto una fitta coltre vegetativa. 



In questo punto era situato uno dei tanti forti e apprestamenti militari che costituivano la cosiddetta "Fortezza Trento"  (Festung Trient) ovvero il sistema difensivo predisposto dagli austriaci a difesa del capoluogo trentino. Sarà il Leit Motif  storico di questo percorso ed incontreremo testimonianze più concrete nelle parte alta.

La salita continua per una manciata di km sulla strada asfaltata che collega al Rif.  Maranza, noi però deviamo sulla mulattiera che volge verso la cima.   




Qui inizia il tratto più arcigno: per gambe ben allenate la prima tranche si potrà affrontare in sella, l'ultimo tratto è solo per grimpeur con qualche fibra in più o in mancanza di questa una buona batteria.

Non è necessario nessun portage, si tratta semplicemente di spingere per un buon quarto d'ora o poco più.

Messi alle spalle questi 5 durissimi km si può godere della ripagante vista offerta dal crinale della Marzola: un cuneo montuoso che separa la val d'Adige dalla Valsugana di cui si possono ammirare le perle lacuali di Levico e Caldonazzo.





Dopo aver curiosato tra i resti dei manufatti bellici ci caliamo finalmente nella bellissima discesa. Difficile definirla con un unico aggettivo: ogni tratto ha peculiarità diverse e tutti gli stili di guida risultano sollecitati.






L'incipit è su un flow  reso viscido dall'umidità del bosco: tratti lanciati si alternano ad improvvise strozzature. Ma è quando il fondo diventa roccioso che inizia il tratto più entusiasmante imponendo una guida decisamente più fisica ed istintiva.




Superato il Rif Maranza (km18) ci si incanala lungo sentieri stretti e resi vibranti da un fondo sassoso con pietre fisse da affrontare con una certa decisione e con la velocità minima necessaria a non impuntarsi.

Non molto diversa la situazione una volta oltrepassati i Bindesi -km 21 (da cui il nome del rifugio e dei prati presi d'assalto dai cultori della grigliata). Decisamente divertenti alcuni passaggi su rock garden misti a radici. Ultimo e breve tratto in discesa sulla mulattiera di raccordo che riporta al parcheggio gratuito di San Rocco. 

Scarica la traccia

Commenti

  1. E' possibile avere la traccia gpx? grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La puoi scaricare cliccando sul link della mappa che ti porta su ALLTRAILS

      Elimina

Posta un commento

Sponsor affiliato

Seguci anche su Facebook!

Seguci anche su Facebook!
Se per qualche strano motivo non hai ancora messo "Mi Piace" sulla nostra pagina...fallo! E' un piccolo grande aiuto per andare avanti nella nostra missione

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *

Post popolari in questo blog

Bici Decathlon: assolutamente sì o assolutamente no?

Sindrome del Piriforme: la bestia nera del ciclista

Lettera aperta al Parco della Lessinia: basta multe alle MTB!