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Val di Sole (TN): alla scoperta dei larici secolari

Larici monumentali con l'imponenza di oltre cento anelli nel tronco: sono i protagonisti di questo favoloso itinerario che si svolge nella zona intermedia della Val di Sole.
E' un giro tipicamente All Mountain dove è fondamentale uno spirito di adattamento alle varie situazioni sia in salita che in discesa.





Non fatevi ingannare dalla apparente brevità chilometrica: la salita è in alcuni tratti terribilmente dura e senza l'ausilio del motore elettrico risulta impossibile da pedalare in diversi tratti: in particolare subito dopo l'inizio della strada sterrata fino alla malga (in tutto 1,5km). Anche la discesa non è affatto da sottovalutare, soprattutto nella prima tranche.






Andiamo con ordine: partenza da Mestriago sulla ciclabile che affianca le irruente acque del torrente Noce. Dopo circa 2km in falsopiano inizia una prima ostica ascesa appena entrati nel quartiere residenziale di Mezzana. L'asfalto durerà ancora poco, un km circa, e la sua estinzione preannuncia l'inizio del tratto sterrato con le pendenze proibitive cui ho accennato.




La fase acuta viene superata intorno al km 6. 
Dopo aver aggirato una grossa malga la soglia del dolore inizia la sua fase discendente. Si continua su sterrato ma con pendenze decisamente più gradevoli e panorami che si fanno superbi con la vista sul gruppo Adamello Brenta.
C'è però ancora un ultimo breve scoglio da superare: pochi metri ma con bici a spinta su un tratto corto (100mt) ma ripidissimo che collega con l'altro versante.  





La discesa è comunque questione di pochi metri, inizia molto dolcemente ma su tratti stretti e un po' esposti su cui fare attenzione. Affascinante il tratto in cui alcuni alberi, non più in grado di autosostenersi, sono diventati parte integrante del sentiero grazie anche a piccoli interventi con passerelle in legno.
Dopo circa 300 m di questo preambolo inizia la discesa vera e propria: un fondo prevalentemente flow con traiettorie al cardiopalma, passaggi stretti e guida molto fisica, da sballo.



Nel secondo tratto, dopo un rapido ricongiungimento su forestale, si scende nuovamente su single track che riporta fulmineamente in paese: fondo più sassoso ma anche decisamente più veloce per via dei lunghi rettilinei strozzati solo in pochi punti da un paio di tornanti veloci.

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