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Sui sentieri della Superenduro di Gualdo Tadino (PG)

Nell'incantevole cornice medioevale di Gualdo Tadino si svolge questo itinerario All Mountain che si avvale degli avvincenti sentieri predisposti per la gara Superenduro 2017.  




Partiamo dalla città, un piccolo centro umbro ad altissima concentrazione culturale e famosa per la sua sorgente di acqua naturale. Si entra dalla porta duecentesca di San Benedetto per poi attraversare il piccolo centro sovrastato dal color avorio del Duomo quattrocentesco, del palazzo Podestà e della Chiesa monumentale di San Francesco, assieme ad altre strutture alloggiate in uno strettissimo circuito di mura antiche. A sancire la partenza vera e propria dell'itinerario è però l'edificio  più iconico della città, ovvero Rocca Flea: un bastione difensivo, gioiello dell'architettura militare medioevale, voluto da Federico II. 
Gualdo è anche la città delle maioliche e lungo le stradine è facile incontrare bottegai e artigiani con le loro esposizioni. Oltre alla Superenduro il centro cittadino è stato interessato da altri generi di corse: quello del palio dei somari, una tradizione che si rinnova da diversi secoli. 


  


Da qui inizia il primo metro del nastro bitumato della Strada Provinciale della Valsorda che condurrà fin quasi alla vetta.
L'ascesa è molto graduale e si apre con gradevoli scorci panoramici sull'adiacente Monte Maggio, una cresta rocciosa che separa le Marche dall' Umbria. 
Al km 7 una sosta rinfrescante presso il bar Clelia dove è presente anche un campeggio. Servono infatti energie fresche per scalare l'ultimo tratto che conduce direttamente sul crinale da cui inizierà la "PS1 Buschicoccia". Una visita all'eremo di Serrasanta per ammirare Gualdo Tadino dall' alto e poi ultimo ma breve strappo risalendo i prati lungo la linea di confine regionale. 




pub  

Superato un manufatto di pietra e cemento inizia la discesa con navigazione a vista fino all'ingresso nel bosco dove si dipana un veloce single track. Le linee sono sinuose e invitano a mollare ma il fondo è alquanto cedevole e la paura di perdere il controllo laterale incombe ad ogni curva.






Si sbuca di nuovo dal bar Clelia (km 12) e si ripercorre un tratto della stessa salita per affrontare la Roller Coast: una discesa molto divertente con rock garden e di maggior livello tecnico in ragione del fondo decisamente più sconnesso. 





Siamo quasi tornati alla quota di valle (km16) e non resta che risalire ancora una volta sull'asfalto della provinciale per altri 7 km. fino a raggiungere l'ingresso della "Spina". E' la più lunga della gara e la sua caratteristica sono i vorticosi passaggi stretti nel fitto bosco ed un fondo sassoso e peraltro particolarmente fragoroso. Trasferimento finale in stile bike park con curve a parabolica e rapido rientro nel perimetro urbano.

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