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Moscheta ed "il teschio", All Mountain nel cuore del Mugello

Il Mugello, una impervia barriera montuosa dove la montagna toscana si contrappone a quella emiliana. E'  la terra che ha dato gli albori ad una delle più blasonate famiglie del Rinascimento: i Medici, artefici del periodo di maggior splendore di questa landa in orbita fiorentina.
Tante sono le storie che potrebbero narrare le antiche mura che ancora compongono il tessuto urbano di questi piccoli centri come Scarperia, Borgo San Lorenzo, Dicomano e Vicchio ( il paese dove venne alla luce Giotto). Storie antiche di lotte feudali e di fatti d'arme più vicini ai nostri anni: la conca mugellana è stata infatti teatro degli scontri tra tedeschi ed alleati nell'ultimo conflitto mondiale; siamo insomma nel cuore della Linea Gotica.
Mugello è anche una terra attraversata dal rombo dei motori che si scatenano nell'omonimo autodromo, ed è poco sopra di questo che parte il nostro favoloso itinerario MTB.
Una premessa è doverosa, specialmente se vi fosse balzata all'occhio la relativa brevità chilometrica del percorso: è un giro interamente su fondo naturale che stende le gambe in salita e la discesa finale è particolarmente infuocata.






Si parte da Grezzano, sui primi declivi che arrampicano prima dolcemente e poi in modo più netto con veri e propri muri da scalare. Un'asprezza mitigata dalla frescura del bosco e da un ruscello (Fosso Rampolli) che scorre balzando sulla roccia.




Dopo 5 km si incontra un edificio demaniale adibito a bivacco, da qui in avanti i muscoli potranno trovare sollievo in una più tenue ascesa. Si prosegue per altri 4 km in direzione del Monte Fellone quando sulla destra appare un suggestivo sentiero perfettamente flow. Anche se relativamente breve costituisce una vera perla con passaggi inebrianti tra rocce e sponde naturali.


La discesa prosegue ancora dopo aver raggiunto l'edificio della Serra. Come divertimento non siamo ai livelli di prima ma il sentiero è comunque avventuroso e affascinante con alternanza di mulattiera scassata e single track fino ad arrivare in Moscheta, davanti al Museo del Paesaggio.


Castagno monumentale

Museo del Paesaggio


Siamo al km 12,5 ed inizia la famigerata salitona: il peggio è all'inizio sotto un sole battente e rampe piuttosto ardue. Dopo un paio di km si entra nel fresco bosco ed anche l'acclività diminuisce.
La destinazione è Monte Pratone, ovvero il crinale dalla vista dominante. Al km 16 si imbocca con curva a gomito il sentiero 00 che scorre in falsopiano lambendo la cresta montuosa per poco più di un km.




La discesa inizia in modo poco garbato con passaggi da fare con bici accompagnata su gradoni insormontabili. Occorre portare pazienza fino all'incrocio dove si verrà abbondantemente ripagati da quello che è probabilmente il miglior trail enduro del comprensorio: il 36a, detto anche "Teschio" per il ritrovamento di un cranio di capriolo durante le manutenzioni. A tal proposito è doveroso riconoscere che i bikers locali compiono da anni un'opera manutentiva encomiabile e puntuale, praticamente perfetta.






Discesa molto eterogenea per stile di guida e fondo: serve indubbiamente ottima tecnica e riflessi pronti, non sempre la traiettoria è intuitiva e qualche passaggio andrebbe studiato.
Finale con surf tra le pigne in un toboga che è la ciliegina sulla torta prima di sbucare tra le case della frazione Risolaia, poco sopra il punto di partenza.







  

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