Alla scoperta del Lago di Cei (TN) in MTB
Una perla azzurra incastonata sotto la cresta del Monte Bondone. La sua origine risale alla notte dei tempi quando una frana creò uno sbarramento di roccia e terra che dette vita a questa piccola e sorprendente oasi acquatica d'alta quota.
Il quadro ambientale è particolarmente suggestivo per la ricchezza di elementi naturali terracquei: circondata da faggi secolari la natura continua a proliferare con le sue creazioni anche nell'acqua con le splendide (ma pericolose per i nuotatori) ninfee che adornano la superficie acquatica.
Il percorso è apprezzabile sia d'estate che d'inverno, ma se siete alla ricerca di splendori cromatici l'ideale è indubbiamente l'autunno.
Il tracciato non è particolarmente lungo ma le pendenze elevate richiedono buon allenamento e la discesa presenta alcuni gioielli di rock garden affrontabili con buona tecnica.
Partenza da Villa Lagarina a pochi metri dal casello di Rovereto Nord. Dopo aver attraversato i viottoli del paese ci si aggancia all'asfalto della SP20. Con qualche taglio riusciamo a sottrarci al traffico per poi deviare definitivamente a destra dopo quasi 3km, Dopo un breve tratto in falsopiano le pendenze inizieranno a mordere per 3 km, fino a località Pra dall'Albi dove compare una torbiera naturale invasa dai canneti.
Ad alimentare la curiosità è anche una delle tante calchere distribuite in località: si tratta di strutture in pietra dalla forma circolare utilizzate fino a non tanto tempo fa per la cottura della calce.
Siamo ormai in prossimità delle sponde lacuali: altri 3km decisamente più blandi e immersi nel fitto bosco delle faggete. Il periplo intorno alle acque è una delizia per gli occhi, come tutta la cornice di crinali dallo Stivo al Bondone che compongono la cornice di questo splendido quadro.
Un'altra mezz'ora di salita ci separa dalla Malga Cimana, obiettivo finale dell'ascesa. E' una scalata di tornanti piuttosto impegnativa che si completa al km 12: primo tratto fresco nel bosco, poi sotto il sole tra brughiere d'alta quota.
Tra i verdi prati della Malga è lecito oziare un po' e godersi qualche buon preparato della struttura e salire di qualche metro ancora per godersi una favolosa terrazza panoramica sulla brulicante Val d'Adige.
E' già tempo di indossare l'armatura da discesa, consigliata per chi vuole godersela anche nei tratti più tecnici. La parte iniziale è un single track, il Corzen, che sopravvive a stento tra la vegetazione, Man mano che si scende aumenta il livello tecnico ed appaiono curve a gomito con sponde naturali e rock garden in un crescendo di emozioni.
Spettacolare il passaggio finale con suggestive formazioni rocciose da attraversare in sella.
Il grande edificio bianco che spunta in fondo al sentiero segna il ritorno alla civiltà: si tratta di un ex filatoio alimentato dall'energia dell'adiacente ruscello. L'edificio è purtroppo abbandonato e si auspica un suo prossimo recupero.
Partenza da Villa Lagarina a pochi metri dal casello di Rovereto Nord. Dopo aver attraversato i viottoli del paese ci si aggancia all'asfalto della SP20. Con qualche taglio riusciamo a sottrarci al traffico per poi deviare definitivamente a destra dopo quasi 3km, Dopo un breve tratto in falsopiano le pendenze inizieranno a mordere per 3 km, fino a località Pra dall'Albi dove compare una torbiera naturale invasa dai canneti.
Ad alimentare la curiosità è anche una delle tante calchere distribuite in località: si tratta di strutture in pietra dalla forma circolare utilizzate fino a non tanto tempo fa per la cottura della calce.
Siamo ormai in prossimità delle sponde lacuali: altri 3km decisamente più blandi e immersi nel fitto bosco delle faggete. Il periplo intorno alle acque è una delizia per gli occhi, come tutta la cornice di crinali dallo Stivo al Bondone che compongono la cornice di questo splendido quadro.
Un'altra mezz'ora di salita ci separa dalla Malga Cimana, obiettivo finale dell'ascesa. E' una scalata di tornanti piuttosto impegnativa che si completa al km 12: primo tratto fresco nel bosco, poi sotto il sole tra brughiere d'alta quota.
Tra i verdi prati della Malga è lecito oziare un po' e godersi qualche buon preparato della struttura e salire di qualche metro ancora per godersi una favolosa terrazza panoramica sulla brulicante Val d'Adige.
E' già tempo di indossare l'armatura da discesa, consigliata per chi vuole godersela anche nei tratti più tecnici. La parte iniziale è un single track, il Corzen, che sopravvive a stento tra la vegetazione, Man mano che si scende aumenta il livello tecnico ed appaiono curve a gomito con sponde naturali e rock garden in un crescendo di emozioni.
Spettacolare il passaggio finale con suggestive formazioni rocciose da attraversare in sella.
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