A scuola di tornanti sul Monte Foraoro (VI)
Il Monte Foraoro inizia dagli ultimi lembi della pianura vicentina dove si stagliano le verticali pareti delle Prealpi Venete che come colonne sorreggono l'Altipiano di Asiago.
E' una zona particolarmente affascinante per chi vuole curiosare in un territorio dove il tempo è ancora quello scandito dai ritmi lavorativi dei campi e dei boschi.
Altrettanto vivide sono le testimonianze dei trascorsi legati alla Grande Guerra. La tempesta di ferro e fuoco qui non si è scatenata come nei territori adiacenti, ma a lasciare il segno sono stati altri patimenti. Qua e la lungo il percorso campeggiano le foto d'epoca che ritraggono una popolazione costretta all'esodo, o immortalano l'ospedale da campo di Monte Cavalletto dove poco più avanti ci si imbatte nel Cimitero Militare Britannico, fino ad arrivare alla trincee posizionate sulla sommità di Monte Foraoro.
Anche la seconda guerra mondiale ha lasciato qualche cicatrice: un rastrellamento dei tedeschi portò all'uccisione di un capo partigiano, tal Silva. Il suo corpo venne appeso ad un grosso noce situato sul ciglio della strada. Ora di quell'albero rimane il ceppo ed una pannello didascalico ricorda ai passanti quel tragico episodio che avvenne proprio sulla strada che conduce alla sommità.
Partenza da Caltrano direzione Calvene, primi 3 km che scorrono in leggera discesa sull'asfalto della Provinciale. Attraversata la graziosa piazza di Calvene la salita si fa incalzante: la pendenza media è quel 12% che caratterizza le strade di origine militare.
Al 10 km si attraversa l'abitato di Monte, meglio approfittare dell' ultimo bar aperto. Dopo circa 7 km appare sulla sinistra il campo che ospitava l'ospedale militare inglese e poco più avanti deviando sulla destra si può scendere ad osservare il cimitero sempre dei soldati di sua Maestà (Loc. Malga Busa Fonte).
Dopo 5 km alternanti tra sterrato e asfalto si giunge al Passo della Pianetta a quota 1.400: per raggiungere la cima mancano ancora 100mt. di ascesa quasi tutta ciclabile, solo brevissimi tratti a spinta per chi non ha l'ebike.
A questo punto si può dedicare un po' di tempo per toccare la storia con mano: una postazione antiaerea con la tipica disposizione a circolo, qualche trincea, una profondissima ghiacciaia ed una cisterna d'acqua potabile oggi interamente ricoperta dalla vegetazione.
Scavalcata la cima inizia una discesa resa discontinua dalla presenza di grossi massi non valicabili in sella, ma si tratta di brevissimi tratti e non mancano passaggi divertenti.
E' una fase estemporanea che termina all'altezza di Malga Foraoro (km25): la vera discesa inizia 3 km più avanti raggiungendo Malga Sunio su sterrato. Da qui inizia il festival del tornante che termina direttamente sul punto di partenza.
E' sicuramente un trail indicato agli esperti: solo i biker più acrobatici riusciranno a chiudere tutte quelle curve a gomito, per chi ha capacità nella media ci si può aspettare un 80% di passaggi in sella.
Sono presenti alcuni tratti esposti, non pericolosi se affrontati con prudenza.
Anche la seconda guerra mondiale ha lasciato qualche cicatrice: un rastrellamento dei tedeschi portò all'uccisione di un capo partigiano, tal Silva. Il suo corpo venne appeso ad un grosso noce situato sul ciglio della strada. Ora di quell'albero rimane il ceppo ed una pannello didascalico ricorda ai passanti quel tragico episodio che avvenne proprio sulla strada che conduce alla sommità.
Partenza da Caltrano direzione Calvene, primi 3 km che scorrono in leggera discesa sull'asfalto della Provinciale. Attraversata la graziosa piazza di Calvene la salita si fa incalzante: la pendenza media è quel 12% che caratterizza le strade di origine militare.
Al 10 km si attraversa l'abitato di Monte, meglio approfittare dell' ultimo bar aperto. Dopo circa 7 km appare sulla sinistra il campo che ospitava l'ospedale militare inglese e poco più avanti deviando sulla destra si può scendere ad osservare il cimitero sempre dei soldati di sua Maestà (Loc. Malga Busa Fonte).
Dopo 5 km alternanti tra sterrato e asfalto si giunge al Passo della Pianetta a quota 1.400: per raggiungere la cima mancano ancora 100mt. di ascesa quasi tutta ciclabile, solo brevissimi tratti a spinta per chi non ha l'ebike.
A questo punto si può dedicare un po' di tempo per toccare la storia con mano: una postazione antiaerea con la tipica disposizione a circolo, qualche trincea, una profondissima ghiacciaia ed una cisterna d'acqua potabile oggi interamente ricoperta dalla vegetazione.
Scavalcata la cima inizia una discesa resa discontinua dalla presenza di grossi massi non valicabili in sella, ma si tratta di brevissimi tratti e non mancano passaggi divertenti.
E' una fase estemporanea che termina all'altezza di Malga Foraoro (km25): la vera discesa inizia 3 km più avanti raggiungendo Malga Sunio su sterrato. Da qui inizia il festival del tornante che termina direttamente sul punto di partenza.
E' sicuramente un trail indicato agli esperti: solo i biker più acrobatici riusciranno a chiudere tutte quelle curve a gomito, per chi ha capacità nella media ci si può aspettare un 80% di passaggi in sella.
Sono presenti alcuni tratti esposti, non pericolosi se affrontati con prudenza.
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